Il ministro Boccia a Fontana: “Polemica infondata, da Lombardia nessuna richiesta su Cig all’Inps”
Prosegue lo scontro a distanza tra il governo e la Regione Lombardia, che non si è mai davvero placato nemmeno durante l'emergenza Coronavirus. Nel primo pomeriggio di oggi è toccato al ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Francesco Boccia, rispondere al governatore lombardo Attilio Fontana, che in un video messaggio in mattinata aveva affermato che la Regione avrebbe anticipato la cassa integrazione ai lavoratori lombardi sostituendosi di fatto allo Stato, a suo dire in ritardo: "Se lo Stato non c'è, garantiamo noi – era stata una delle frase più dure verso Roma del leghista Fontana -. In Lombardia parliamo con i fatti, i lombardi non possono aspettare".
La nota di Boccia: ennesima polemica, anche stavolta infondata
La replica di Boccia è arrivata nel primo pomeriggio: "È vero, come dice il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che bisogna dare risposte rapide ai cittadini lombardi. Dispiace però notare che l’ennesima polemica innescata dalla Regione è, anche stavolta, infondata – ha affermato il ministro -. Abbiamo chiarito già nei giorni scorsi che i rimborsi per le spese effettuate saranno rimborsate appena arriveranno i riscontri. Ma stupiscono ancora di più le parole del Presidente sugli anticipi per la CIG (la cassa integrazione, ndr). Non risultano, infatti, ancora richieste all’Inps da parte della Lombardia, così come invece altre Regioni (Emilia Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Molise e Toscana) hanno fatto. È complicato dare risposte se non ci sono richieste".
Boccia ha replicato a Fontana non appena giunto sul suolo lombardo. Il ministro è infatti atterrato all'aeroporto di Bergamo Orio al Serio assieme a un contingente di 88 infermieri volontari destinati agli ospedali della Lombardia, ma anche di altre regioni quali Emilia Romagna, Piemonte, Liguria, Val d’Aosta, Friuli Venezia Giulia e Provincia autonoma di Trento. Soltanto due giorni fa il ministro Boccia aveva invece accompagnato, con un volo atterrato a Linate, un contingente di oltre 70 medici provenienti da tutta Italia per aiutare gli ospedali lombardi, stremati da oltre un mese e mezzo di lotta contro il coronavirus.