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Il governo diffida la Regione Lombardia sulla caccia: stop agli uccelli vivi da usare come richiamo

La Regione Lombardia dovrà ritirare entro 15 giorni la delibera approvata il 31 luglio scorso che autorizzava i cacciatori a catturare 12.700 piccoli uccelli da utilizzare come “richiamo vivo” nel corso delle battute di caccia. È l’effetto di una diffida inviata dalla Presidenza del Consiglio dei ministri. Esultano la Lipu, il Wwf e le altre associazioni animaliste.
A cura di Luca Giovannoni
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(Immagine via Facebook)
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Nuove disposizioni in materia di caccia. La presidenza del Consiglio dei ministri, su proposta del ministero dell'Ambiente, ha diffidato la Regione Lombardia per la delibera approvata il 31 luglio scorso che autorizzava i cacciatori a catturare 12.700 uccelli da utilizzare come "richiamo vivo" nel corso delle battute di caccia. Le disposizioni del governo sono molto chiare: la Regione dovrà ritirare la delibera entro 15 giorni, altrimenti questa sarà annullata automaticamente. La scelta che arriva da Palazzo Chigi è stata anche dettata dal timore di incorrere in una nuova procedura d'infrazione da parte dell'Unione Europea, che nel 1979, con la direttiva "Uccelli", ha disposto il divieto di cattura di uccelli selvatici per il richiamo nella caccia da appostamento.

Le reazioni degli enti animalisti

In seguito alla notizia della diffida da parte del governo nei confronti della Regione Lombardia, sono scattate le repliche immediate degli enti a difesa degli animali. Sulla pagina Facebook della Lega italiana protezione uccelli (Lipu) si legge: "Non un solo piccolo uccello dovrà essere catturato, o denunceremo la Lombardia all' Europa e alla Corte dei Conti.⁣ Lasciamoli volare liberi e in pace. Il loro destino non è la gabbia. È il cielo!". Il delegato della Lombardia del WWF Gianni del Pero, contattato da Fanpage.it, ha spiegato:"In regione sono circa 500mila gli uccelli che fino adesso sono destinati al ‘richiamo vivo'. Questa pratica è molto diffusa, particolarmente nelle province di Bergamo e Brescia. Siamo estremamente soddisfatti per questo intervento del governo". Al coro si uniscono anche Enpa, Lac e Lav, che hanno esultato per la disposizione giunta da Roma.

Il precedente tra governo e Regione

Non è la prima volta che si verifica un attrito tra il Governo e la Regione Lombardia per quanto riguarda la caccia. Nel febbraio del 2019 il Consiglio dei Ministri ha presentato un ricorso ai giudici della Corte Costituzionale, impugnando la legge della Regione Lombardia in materia di caccia, per quattro articoli giudicati in pieno contrasto con la normativa europea vigente. Proprio per evitare di subire ripercussioni economiche onerose da parte di Bruxelles, il governo ha deciso di diffidare ancora una volta la Regione da pratiche non consentite a livello comunitario.

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