Il figlio muore a 33 anni e dona gli organi: “Vorrei abbracciare chi vive grazie a lui”
Dopo il dolore insopportabile per la perdita, assurda e improvvisa, di un figlio troppo giovane per essere strappato alla vita, Rosa ha un solo desiderio. Suo figlio Alessandro Quitadamo, 33enne di Busto Arsizio, nella provincia di Milano, è deceduto a causa di un aneurisma cerebrale che lo ha strappato alla vita il 22 dicembre del 2017, mentre si trovava a lavoro a Gallarate, quell'ultimo giorno di lavoro prima delle vacanze di Natale, prima del trasloco in una nuova casa insieme alla sua compagna di vita. E invece Alessandro si è accasciato a terra, esanime, privo di vita.
Quando è arrivato il momento di decidere, la madre Rosa non ha avuto dubbi: ha optato per la donazione degli organi. Organi che però, in base alla normativa vigente, sono stati impiantati nei corpi di persone delle quali si deve garantire l'anonimato. Ed eccolo il desiderio di Rosa: vuole riabbracciare quelle persone, quattro in tutto, che grazie agli organi di Alessandro hanno avuto una seconda occasione. "Vorrei incontrare le persone che oggi vivono grazie agli organi di mio figlio. Per me sarebbe come riabbracciarlo perché so che una parte di lui vive in loro" ha dichiarato la donna a Il Giorno.
Un appello che Rosa, di recente, ha rinnovato anche sulla sua pagina Facebook: "Chi ha ricevuto gli organi di Quitadamo Alessandro il primo gennaio 2018,ha consentito a 5 persone di poter vivere,io sono la mamma sarei felice di avere notizie grazie" ha scritto la donna sul social network.