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Il figlio 15enne di Selvaggia Lucarelli contesta Salvini: identificato e allontanato dalla polizia

Il figlio della giornalista Selvaggia Lucarelli contesta il leader leghista Matteo Salvini e viene allontanato e identificato dalla polizia: è accaduto domenica mattina durante un comizio della Lega all’esterno del centro commerciale Portello di Milano. Omofobo e razzista gli appellativi rivolti dal 15enne a Salvini che ha risposto: “Sì e anche fascista”.
A cura di Chiara Ammendola
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Matteo Salvini (foto Facebook)
Matteo Salvini (foto Facebook)

È stato allontanato e identificato dal servizio d'ordine e dalla scorta di Matteo Salvini il figlio 15enne della giornalista Selvaggia Lucarelli che ha contestato il leader della Lega durante un evento al centro commerciale di Portello a Milano.

Il 15enne a Salvini: Omofobo e razzista

A raccontare l'episodio è la stessa Selvaggia Lucarelli sul proprio profilo Facebook sottolineando: "Condivido le parole di mio figlio". Il figlio della giornalista ha infatti contestato Salvini avvicinandosi al leader della Lega intento a scattare dei selfie con i suoi sostenitori definendolo razzista e omofobo: "Volevo ringraziarla per il suo governo omofobo e razzista", le parole del giovane a Salvini che ha risposto: "Sì, e anche un po’ fascista… Ti voglio bene". A questo punto il 15enne si è allontanato con la madre prima di essere avvicinato da due poliziotti che gli hanno chiesto un documento: "Mi hanno fermato così, senza alcun tipo di insulto personale attacco o parolaccia, ho detto la mia opinione, ho detto che molte persone della comunità di colore non lo sopportano per il suo comportamento razzista, mi hanno provato a cacciare e adesso mi ha fermato la polizia – ha poi raccontato il figlio della giornalista – non c’è libertà di espressione, che uno non possa andare lì a dire la propria opinione, sono stato fermato prima dalle guardie del corpo e poi dalla polizia, è una cosa ridicola".

Selvaggia Lucarelli: Mio figlio ha espresso la sua opinione in modo pacifico

"Sono stupita che un ragazzino di 15 anni che esprime la sua opinione in modo civile e pacifico, e nei limiti del confronto democratico, venga identificato da due poliziotti in borghese come un delinquente – il commento di Selvaggia Lucarelli – non mi sembra che ci sia stato un confronto aggressivo, e neanche un diverbio, tanto che Salvini non ha neppure quasi risposto".

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