Il dialetto lombardo è a rischio: la Lega chiede di proteggerlo col bilinguismo

Il dialetto lombardo è a rischio estinzione. Per scongiurare questa evenienza, la Lega nord ha proposto una legge che lo tuteli, istituendo un vero e proprio bilinguismo che possa servire per i cartelli stradali (alcuni dei quali sono già scritti in italiano e dialetto), per la toponomastica o anche nei siti web istituzionali. La proposta di legge per la "tutela della lingua lombarda" è stata presentata, con la firma di tutti consiglieri del Carroccio, in Consiglio regionale.
In Lombardia, come in ogni altra zona d'Italia, non esiste un unico dialetto: il bergamasco è differente dal milanese, e così via. Ma nel testo presentato dalla Lega viene specificato che oggetto della tutela sono "tutte le specifiche varianti utilizzate nel territorio della Lombardia", che costituiscono quello che viene definito "Lombardo Classico, o Lingua Lombarda": una "lingua plurale" che appartiene "al continuum Gallo-Romanzo-Cisalpino".
Cartelli e siti web saranno scritti in italiano e lombardo
Una "lingua plurale", dunque, che secondo il consigliere regionale del Pd Fabio Pizzul finisce però col diventare una "lingua artificiale": "Non ha senso parlare di bilinguismo-lombardo italiano. L'unico vero bilinguismo che servirebbe alla Lombardia è quello che contempera la conoscenza e l'utilizzo dell'inglese", ha detto Pizzul criticando il progetto del Carroccio, che prevede anche un finanziamento di 300mila euro in tre anni per un "Osservatorio regionale per la lingua lombarda" che raggruppi ricercatori e linguisti.
La tutela del lombardo sembra però essere un importante tassello del progetto della Lega di inseguire la completa autonomia della Lombardia dal resto d'Italia. Si tratta della nuova declinazione del mito della Padania di cui si parlava ai tempi di Bossi, quando il Senatur tuonava nei comizi parlando di "secessione". Adesso l'autonomia da Roma è diventata oggetto di un contestato referendum (specie per i soldi che verranno usati per la consultazione) che avrà luogo nei prossimi mesi. Chissà se, nelle future elezioni, il testo sulle schede elettorali sarà scritto anche in lombardo.