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Il cadavere trovato in una cantina a Milano è di Antonio Alfò, 63 anni: era un noto artista

Identificato il cadavere rinvenuto ieri, lunedì 8 aprile, nella cantina di un condominio di via Ripamonti a Milano. Si tratta di Antonio Alfò, 63 anni, noto eco artista, che in quel condominio viveva: inizialmente, invece, si pensava potesse trattarsi di un clochard. Sul corpo è stata disposta l’autopsia, ma si tratta quasi sicuramente di una morte naturale.
A cura di Valerio Papadia
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Immagine di repertorio
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È stato identificato il cadavere rinvenuto nella mattinata di ieri, lunedì 8 aprile, nella cantina di un condominio al civico 240 di via Ripamonti a Milano: si tratta di Antonio Alfò, 63 anni, noto artista, o meglio, eco artista. Da oltre 30 anni, infatti, aveva smesso di realizzare opere nel senso canonico del termine, e aveva cominciato ad utilizzare soltanto materiale riciclato, destinando i proventi delle vendite delle opere ad associazioni e organizzazioni non governative. Il cadavere dell'artista è stato rinvenuto ieri, quando un operaio è sceso in cantina per effettuare alcuni lavori e si è trovato davanti al corpo del 63enne: inizialmente si pensava potesse trattarsi di un clochard che aveva occupato la cantina per passare la notte al coperto e non all'addiaccio, poi l'identificazione; Alfò era residente nel condominio.

Sul posto, oltre ai sanitari del 118 per gli accertamenti del caso, sono arrivati i carabinieri del Nucleo Radiomobile di Milano e quelli della stazione Vigentino, che hanno effettuato tutti i rilievi necessari a determinare le cause della morte dell'artista 63enne. Come da prassi, il magistrato di turno ha disposto l'autopsia sul corpo di Alfò, che verrà effettuata nelle prossime ore e fornirà indicazioni precise sulla causa del decesso: da un primo esame esterno, però, effettuato dal medico legale, giunto anche lui sul luogo del ritrovamento, il cadavere non presenterebbe ferite, il che farebbe pensare che la morte sia sopraggiunta per cause naturali.

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