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Il 29 aprile corteo neofascista per ricordare Sergio Ramelli: massima allerta

Come ogni anno il 29 aprile si svolgerà il corteo di militanti di estrema destra per ricordare il giovane Sergio Ramelli, ucciso il 29 aprile di 40 anni fa. Quest’anno sono attesi militanti da tutta Italia. La prefettura dispone la massima allerta per la contemporanea manifestazione antifascista.
A cura di Francesco Loiacono
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Allerta massima in vista del 29 aprile. In quella data, come ogni anno, militanti di estrema destra renderanno omaggio a Sergio Ramelli, giovane del Fronte della gioventù morto 40 anni fa dopo un'aggressione in via Paladini da parte di alcuni giovani di Avanguardia operaia. Come ogni anno, però, la tragica morte di un ragazzo di 18 anni diventerà il pretesto per cortei di chiara ispirazione neofascista, da un lato, e di polemiche politiche sull'opportunità di tali cortei dall'altra. L'anno scorso a svelenire un clima tesissimo ci fu la visita del sindaco Giuliano Pisapia ai giardini dedicati a Ramelli: "Iniziamo un percorso di pacificazione", disse il primo cittadino, per la prima volta presente alla commemorazione insieme a una delegazione del Pd. Ma i tempi purtroppo sembrano ancora non essere maturi per superare quegli anni bui – per alcuni aspetti – della nostra storia.

Il 29 aprile allerta massima

Quest'anno, per i 40 anni dalla morte di Ramelli – che, coincidenza non da sottovalutare, arrivano assieme al 70esimo anniversario della Liberazione – si attendono militanti di estrema destra da tutta Italia. Le celebrazioni per il giovane ucciso inzieranno martedì 28 con una veglia e proseguiranno il 29 con una messa alla 20 nella Chiesa dei Santi Nereo e Achilleo in viale Argonne e con il tradizionale corteo, nel quale si ricordano anche l'avvocato Enrico Pedenovi – ucciso il 29 aprile 1976 mentre si stava recando alla commemorazione di Ramelli – e del militare Carlo Borsani, morto il 29 aprile 1945 per mano partigiana. L'anno scorso erano stati tremila i partecipanti, che avevano sfilato in un clima surreale: silenzio, passi quasi marziali e saluto romano all'indirizzo del "camerata Ramelli". Sono quei gesti, come spruzzi di alcol su ferite ancora aperte in una città Medaglia d'oro della Resistenza, che ogni volta fanno gridare allo scandalo l'altra parte politica, che organizzerà anche quest'anno una contromanifestazione. Motivo per cui il prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca ha segnato in rosso sul calendario la data del 29 aprile. Che arriverà pochi giorni dopo le celebrazioni del 25 aprile con il presidente Sergio Mattarella e pochi giorni prima del primo maggio, giorno inaugurale di Expo. Con gli antagonisti che hanno già annunciato quattro giorni non-stop di proteste e iniziative, per la prefettura e le forze dell'ordine milanesi si prospetta un periodo molto caldo e difficile da affrontare.

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