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I tablet del referendum per l’autonomia lombarda? Arrivano (lentamente) alle scuole

Erano costati 23 milioni di euro ed erano destinati alle scuole i tablet utilizzati per il Referendum sull’autonomia della Lombardia. I primi sono stati consegnati alle scuole, soprattutto dell’hinterland di Milano. Un consigliere regionale rassicura: “A inizio anno, e sicuramente prima delle elezioni, consegneremo i tablet a tutti gli istituti”
A cura di Enrico Galletti
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Erano costati 23 milioni di euro i 24mila tablet utilizzati per il referendum consultivo del 22 ottobre in Lombardia, che chiedeva ai cittadini di esprimersi sulla possibilità di richiedere ulteriori forme di autonomia per la regione. E mentre il Veneto era rimasto legato alla vecchia formula delle schede elettorali cartacee, in Lombardia aveva debuttato il voto elettronico, non senza disagi e difficoltà. Nelle settimane che hanno preceduto l'apertura dei seggi, era arrivata la notizia che i 24mila tablet acquistati per il voto in tutta la Lombardia sarebbero stati lasciati in comodato d'uso alle scuole. Ma a distanza di due mesi dal voto, la promessa è stata rispettata? Che fine hanno fatto i tablet destinati alle scuole?

I primi tablet sono stati consegnati alle scuole dell'hinterland di Milano

Lo abbiamo chiesto a Regione Lombardia, che ci ha comunicato di aver dato il via all'iter per la distribuzione dei tablet nelle scuole, con una cerimonia a Palazzo Lombardia che ha visto la partecipazione di diversi istituti scolastici. Le operazioni per la distribuzione degli apparecchi sono quindi cominciate a dicembre inoltrato, e per il momento avrebbero interessato solo le scuole del territorio milanese, in via sperimentale. Per le altre scuole, invece, non è ancora stato stilato un calendario di consegna. I tablet destinati alle scuole, in ogni caso, sarebbero solo 20mila dei 24mila utilizzati come voting machine a ottobre. A chiarire la questione e a rispondere agli interrogativi di molti istituti che da settimane attendono la consegna degli apparecchi è Carlo Malvezzi, consigliere di Regione Lombardia: "La volontà di dare alle scuole i tablet utilizzati per il referendum è rimasta invariata – spiega Malvezzi a Fanpage.it -. Ci sono stati effettivamente dei ritardi nelle procedure, che sono dovuti però all'impegno che la ditta che ha vinto l'appalto si è presa, ovvero quello di resettare tutti i dispositivi prima di consegnarli alle scuole. A fine anno il presidente Roberto Maroni ha sollecitato la riconsegna dei dispositivi da parte dei seggi che non avevano ancora effettuato il reso". Malvezzi ipotizza anche delle tempistiche: "A inizio anno, e sicuramente prima delle elezioni, consegneremo i tablet a tutti gli istituti della regione". Non resta, dunque, che aspettare. Ammesso che le previsioni vengano rispettate.

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