I pennelli Cinghiale sbarcano in Oman: dal celebre spot tv ai mercati arabi

Dalle strade trafficate di Milano agli showroom di Muscat, capitale del Sultanato dell'Oman. I pennelli Cinghiale, la storica azienda fondata nel 1946 a Cicognara di Viadana, in provincia di Mantova, conquistano i mercati arabi. A renderli celebri ha contribuito uno spot tv ideato da Enzo Colnaghi negli anni Settanta, e che viene tutt'ora mandato in onda. Un imbianchino (interpretato dall'attore Enzo De Toma) trasporta in bicicletta un enorme pennello disimpegnandosi tra il traffico milanese fino a quando non viene fermato da un vigile urbano: "Devo dipingere una parete grande, ci vuole il pennello grande", dice, suscitando la risposta del "ghisa": "Non ci vuole un pennello grande, ma un grande pennello". Parole che chiunque abbia una certa età conosce ormai a memoria.
Le setole dei pennelli "arabi" non saranno di maiale, ma sintetiche
In realtà, a rendere grandi i pennelli Cinghiale è stata soprattutto l'intuizione del fondatore, Alfredo Boldrini, scomparso nel 2014. Adesso l'azienda, che conta 40 dipendenti, è guidata dalla figlia di Alfredo, Catiuscia. Da tre anni accanto a scope e pennelli è iniziata la produzione di vernici e prodotti antinfortunistici. Poi, anche in seguito a una ricerca di mercato e in considerazione che il 30 per cento del fatturato deriva dalle vendite all'estero, è arrivata la decisione di "invadere" i mercati arabi, da sempre affascinati dai prodotti di lusso "made in Italy". I pennelli Cinghiale sono utilizzati nel campo dell'edilizia, settore in forte espansione in Oman. Da qui la decisione di aprire uno showroom a Muscat, come riportato dal "Corriere della sera". Per venire incontro alle sensibilità dei musulmani, le setole dei pennelli "arabi" non saranno ottenute dai maiali – che fossero ottenute dai cinghiali è una leggenda metropolitana alimentata proprio dal nome dell'azienda -, ma realizzate in materiali sintetici brevettati e prodotti dall'azienda. Al primo showroom, aperto il mese scorso, ne seguiranno altri due entro la fine dell'anno: per una volta, di questi tempi, a far notizia è un'azienda italiana che non viene comprata da investitori stranieri, ma decide di confrontarsi con un mercato estero.