I dipendenti cassintegrati della Lega accusano: “Il Carroccio disattende gli accordi”

Mentre il segretario della Lega Matteo Salvini fa proclami in tv, incontra esodati e cassintegrati e visita palazzi degradati e campi rom in giro per l'Italia, i dipendenti del Carroccio in cassa integrazione accusano: "La Lega Nord non rispetta gli accordi con i lavoratori". L'accusa è mossa da una trentina di dipendenti della sede milanese di via Bellerio licenziati, che da 45 giorni hanno firmato un accordo con il partito per la cassa integrazione. Una misura che, come dichiarato più volte da Salvini, si è resa necessaria perché il partito non ha più soldi. Ma che era stata accompagnata da un accordo: "In base all'accordo sottoscritto in data 4 febbraio 2015 presso il ministero del Lavoro tra la Lega Nord e le organizzazioni sindacali – si legge in una lettera delle Rsa – il partito Lega Nord si è impegnato, ufficialmente, a garantire ai propri dipendenti (collocati in Cassa integrazione guadagni straordinaria – Cigs) la possibilità di usufruire di una convenzione con il Credito Valtellinese (per riscuotere l'anticipo delle rate spettanti di tale ammortizzatore sociale). La convenzione in oggetto permetterebbe ai dipendenti cassintegrati di ricevere un aiuto economico immediato, in attesa dei primi versamenti dell'Inps relativi alla Cassa integrazione, previsti non prima del prossimo autunno". Una boccata d'ossigeno, insomma, per tutti i lavoratori licenziati e le loro famiglie.
Della convenzione non c'è ancora nemmeno l'ombra
A 45 giorni di distanza dall'accordo, però, dei dettagli di questa convenzione non c'è ancora nemmeno l'ombra: "Purtroppo, dopo ben 45 giorni dall'inizio ufficiale della validità dell'accordo di Cassa integrazione dobbiamo constatare che la Lega Nord non ha ancora fornito, in maniera ufficiale, ai propri dipendenti alcuna indicazione precisa sulla convenzione di cui sopra. Questo sta avvenendo nonostante richieste di spiegazione siano giunte dai lavoratori che si trovano in stato di disagio economico provocato, per l'appunto, dalla mancanza di un reddito certo percepito mensilmente". Un ritardo ingiustificato, secondo i dipendenti, che lascia i lavoratori "in uno stato di incertezza economica che, come è facile da comprendere, si ripercuote sulle rispettive famiglie".
Gli ex dipendenti furiosi con Salvini
I toni della lettera sono pacati, ma gli ex dipendenti di via Bellerio sono furiosi per l'atteggiamento di chi, nel partito, si inventa sempre un nuovo impedimento che ostacola la stipula della convenzione. E nel mirino delle critiche c'è in primis proprio il leader Salvini: "È come un Gratta e vinci – si sfoga uno degli ex dipendenti – sotto la patina d'argento non c'è nulla". Gli ex dipendenti del Carroccio accusano il partito di aver disatteso uno dei capisaldi dell'accordo sottoscritto, alla firma del quale la Lega avrebbe dovuto già conoscere in anticipo "nei minimi dettagli procedurali, le tempistiche tecniche relative alla convenzione con il Credito Valtellinese; alla data odierna, ripetiamo, dobbiamo prendere atto che i fatti non sono andati così".
Per questo, le sigle sindacali dei lavoratori della Lega hanno chiesto "di informare celermente, riguardo la questione in oggetto, le organizzazioni sindacali e tutti i lavoratori cassintegrati della Lega Nord, in merito alle tempistiche relative alla convenzione con il Credito Valtellinese, in maniera tale da permettere ai dipendenti in Cassa Integrazione di poter organizzare, nel modo più efficace possibile, il proprio bilancio familiare, sulla base di comunicazioni e fatti certi e non presunti, come è purtroppo avvenuto fino ad oggi".