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I carabinieri sulle tracce dei trafficanti di shaboo: sei arresti tra Como e Monza

L’operazione condotta dai carabinieri di Como e Modena ha portato in manette sei persone accusate di produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti o psicotrope. La sostanza incriminata è lo shaboo, droga sintetica costituita da cristalli di metanfetamina cloridrato che sta affermandosi all’interno del mercato dello spaccio di droga. Tra questi sei, cinque sono finiti in carcere mentre uno è agli arresti domiciliari.
A cura di Luca Giovannoni
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(immagine di repertorio)
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Un'indagine dei carabinieri di Como, supportati dai colleghi di Modena, ha portato a sei ordinanze di custodia cautelare nei confronti altrettante persone accusate di produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti o psicotrope. La sostanza incriminata sarebbe lo shaboo, droga sintetica costituita da cristalli di metanfetamina cloridrato che sta affermandosi all'interno del mercato dello spaccio di droga. Il giudice per le indagini preliminari presso i tribunali di Milano e Monza ha così disposto i sei arresti: cinque in carcere e uno ai domiciliari. Si tratta di cinque uomini di nazionalità filippina e di uno di nazionalità nigeriana: secondo l'accusa sarebbero in prima linea nella produzione di droga alimentando così il traffico illecito di questa sostanza dagli effetti psicotropi devastanti.

Shaboo, la droga dagli effetti devastanti

L'operazione condotta dai carabinieri di Como e Modena è scattata in seguito ad altri due arresti avvenuti lo scorso giungo, successivamente a una disposizione in merito da parte dell'autorità giudiziaria di Como. L'obiettivo è contrastare efficacemente il diffondersi di una droga molto pericolosa. Lo Shaboo viene solitamente venduto al dettaglio, ma nonostante venga offerta a piccole quantità il prezzo è molto elevato: per una dose da 0,1 grammo occorrono 100 euro. Questa sostanza si è diffusa inizialmente all'interno della comunità filippina per poi espandersi a macchia d'olio anche altrove. Gli effetti sul corpo e sulla mente possono essere devastanti, in grado di produrre da subito nei consumatori un forte senso di dipendenza. Secondo quanto emerge dalle accuse, le sei persone arrestate spacciavano la sostanza muovendosi tra Como, Monza e Modena.

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