Ha investito un cane ed è scappata: veterinaria denunciata dagli animalisti di Aidaa
Potrebbe essere destinato ad avere strascichi anche giudiziari l'episodio denunciato lo scorso giovedì dall'assessore alla Sicurezza di Milano Carmela Rozza. Si tratta dell'investimento e dell'uccisione di un cane da parte di una veterinaria, che in un primo momento si era allontanata dal luogo dell'incidente, in zona San Siro, senza fermarsi a soccorrere l'animale.
La donna aveva successivamente raccontato alla polizia locale di non essersi accorta di nulla. I vigili, secondo l'assessore Rozza, non avevano potuto incriminarla di omissione di soccorso in quanto l'investimento era avvenuto in una strada privata. Ma secondo l'associazione animalista Aidaa non è così: "Esistono delle sentenze della corte di Cassazione che stabiliscono che l'omissione di soccorso di un animale, ovunque avvenga l'incidente, è reato". Per questo motivo gli animalisti hanno deciso di denunciare la veterinaria alla procura della Repubblica di Milano per il reato di maltrattamento di animale, ai sensi dell'articolo 544 bis del codice penale (che però parla, nello specifico, di "chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale", punendolo "con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi").
L'assessore Rozza aveva definito la veterinaria "non degna" della professione
Il presidente di Aidaa, Lorenzo Croce, ha spiegato: "Riteniamo che a differenza di quanto hanno sostenuto la Rozza e gli agenti della polizia locale di Milano esistano in base al contenuto della sentenza 29543/11 della Cassazione esistano anche in questo caso i presupposti di applicazione della normativa penale nella fattispecie del reato di maltrattamento causante la morte dell'animale. Nei prossimi giorni trasmetteremo la copia della denuncia anche all'ordine dei veterinari e anche all'assessore Rozza".
Nel suo post di denuncia l'assessore Rozza aveva definito "non degna della professione" l'investitrice, invitando poi l'Ordine dei veterinari a prendere duri provvedimenti nei confronti della donna. Oltre a eventuali sanzioni disciplinari, per la veterinaria adesso potrebbero però prospettarsi anche guai giudiziari.