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Guerriglia al Corvetto, scarcerati tre giovani dei centri sociali arrestati martedì

Il pm Fabio De Pasquale ha disposto mercoledì la scarcerazione di tre giovani esponenti dei centri sociali arrestati il giorno prima durante la giornata di guerriglia urbana al Corvetto. A loro carico accuse per “fatti di lieve entità”. Intanto nella notte tra martedì e mercoledì, dopo una giornata di scontri anche in altre parti della città, è stata incendiata la sede Aler di via Inganni.
A cura di Francesco Loiacono
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Il pubblico ministero di Milano Fabio De Pasquale ha disposto mercoledì la scarcerazione dei tre giovani arrestati il giorno prima con l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale a seguito degli scontri con le forze dell'ordine nel quartiere Corvetto a Milano, dopo lo sgombero di due centri sociali. Da quanto si è saputo, la Procura ha disposto la liberazione dei tre giovani in quanto ha considerato le accuse a loro carico come fatti di lieve entità. I tre erano stati arrestati dopo le scene di guerriglia di martedì, quando in risposta allo sgombero dei centri sociali "Corvaccio squat" e "Rosa nera" alcuni esponenti dei centri sociali avevano eretto delle barricate incendiando alcuni cassonetti e scagliando pietre contro le forze dell'ordine, che a loro volta avevano caricato i manifestanti utilizzando anche gas lacrimogeni.

Guerriglia urbana al Corvetto

Dopo gli scontri della mattinata e alcuni cortei spontanei di protesta da parte di persone solidali con i centri sociali e contrari agli sgomberi, la tensione è rimasta alta per tutta la giornata di martedì. In serata alcuni antagonisti hanno affrontato le forze dell'ordine vicino al carcere di San Vittore, nella zona di Porta Genova e dei Navigli e in via Torino. Martedì è stata una giornata importante per la questione delle occupazioni abusive degli alloggi popolari: in prefettura Comune, Regione e Aler, sotto la regia del prefetto Francesco Paolo Tronca, hanno infatti firmato il piano operativo che dà il via a sgomberi programmati e d'altra parte, promette maggior rapidità nell'assegnazione degli alloggi sfitti. Una firma che però non sembra aver rasserenato gli animi, anzi: nella notte tra martedì e mercoledì una bomba carta ha incendiato la sede Aler di via Inganni. Ancora non c'è alcuna correlazione con le proteste e gli scontri di questi giorni – anche lunedì al Giambellino ci sono stati tafferugli in seguito a uno sgombero – ma, sembra difficile che si tratti solo di una coincidenza.

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