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Guerriglia al Corvetto, Forza Italia: “Daspo per gli esponenti dei centri sociali”

Dopo gli scontri di martedì mattina a Milano tra le forze dell’ordine e gli esponenti di due centri sociali sgomberati, dalla segreteria regionale di Forza Italia Silvia Sardone invita il Comune a usare “il pugno duro” verso quelli che definisce “esagitati nullafacenti”: “Milano non può più essere ostaggio di questi soggetti”. Silenzio da Palazzo Marino. Intanto in Prefettura vertice sul piano per gli sgomberi delle case popolari occupate.
A cura di Francesco Loiacono
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Dopo gli scontri di martedì mattina al Corvetto tra forze dell'ordine ed esponenti di due centri sociali sgomberati, arrivano le reazioni di una parte della politica milanese. "Le violenze durante gli sgomberi del Corbaccio e del Rosa Nera riportano drammaticamente l'attenzione sui centri sociali. A questo punto è evidente che sia necessario un contrasto severissimo alla violenza di questi esagitati nullafacenti, proponendo un ‘Daspo' per i loro rappresentanti, la chiusura di tutti i centri sociali da cui provengano esponenti protagonisti di azioni violente e l'esclusione di collettivi antagonisti da qualsiasi bando del Comune o erogazione di aiuti pubblici". Così ha commentato Silvia Sardone, membro della segreteria lombarda di Forza Italia, che ha aggiunto: "Milano non può più essere ostaggio di questi soggetti. Il Comune prenda atto che l'indegna connivenza con gli antagonisti va bloccata (con tanti saluti al fido scudiero degli estremisti Limonta – Paolo, collaboratore del sindaco Giuliano Pisapia, ndr -) e qualsiasi tipo di trattativa stoppata senza procedere, per esempio, alla regolarizzazione del Leoncavallo. Non è accettabile continuare a leggere di trattative con chi non ha alcuna intenzione di rispettare le leggi. Basta con questo ridicolo buonismo, è necessario il pugno duro verso queste azioni violente".

Guerriglia al Corvetto, sgomberati due centri sociali

A Milano la tensione è palpabile. Negli occhi dei cittadini ci sono ancora gli scontri di venerdì mattina durante lo "sciopero sociale", così come quelli di lunedì al Giambellino. A fronteggiarsi sono sempre le forze dell'ordine da una parte e i cosiddetti "antagonisti", etichetta generica dietro la quale ci sono studenti, esponenti dei centri sociali e dei comitati che si battono per il diritto a un'abitazione. Proprio l'emergenza abitativa è il terreno di scontro di questi ultimi episodi di violenza. Un terreno scivolosissimo: da una parte sembra essere passata, anche negli ambienti della maggioranza di Palazzo Marino, la linea della fermezza contro chi occupa abusivamente le case popolari. Lo dimostrano alcune dichiarazioni degli scorsi giorni da parte dell'assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino e dello stesso sindaco, Giuliano Pisapia. Dall'altra però, è indubbio che la giunta Pisapia si muova sempre su un equilibrio instabile: parte del suo successo alle Comunali del 2011 è anche dovuta al sostegno di quella "galassia antagonista" che ormai da tempo ha disconosciuto la politica della giunta, avvicinatasi con gli sgomberi – prima di quelli di martedì era toccato allo Zam e al Lambretta – a quella delle precedenti amministrazioni di centrodestra.

All'interno di questo scenario si inseriscono due elementi: da una parte l'irruzione dello scorso 11 novembre all'interno di una sede del Pd da parte di alcuni esponenti, probabilmente di area anarchica, proprio nello stesso quartiere teatro degli scontri di martedì. Dall'altro lo strano silenzio del sindaco e dell'assessore alla Sicurezza Marco Granelli su quanto avvenuto. In tutto ciò, in Prefettura, come scritto dal presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni su Twitter, si è tenuto un incontro operativo su quel piano dei 200 sgomberi che sembra aver scatenato la rabbia dei centri sociali e dei comitati per il diritto alla casa. All'incontro erano presenti anche il sindaco Pisapia e il prefetto Francesco Paolo Tronca, che intervistato in un'altra sede è intervenuto sugli scontri dicendo che "la gestione dell’ordine pubblico da parte delle forze dell’ordine è stata molto accurata". Mentre sull'atmosfera pesante che si respira a Milano ha detto: "Dobbiamo alleggerire la tensione". Vedremo come.

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