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Grandine record Val Seriana, climatologa: “Evento imprevedibile, può ripetersi nei prossimi giorni”

Un fenomeno meteorologico violento come la forte grandinata che si è abbattuta martedì sera sulla Val Seriana “è molto difficile da prevedere, non si sa esattamente dove colpirà e con quale forza, se non a ridosso dell’evento. Sono eventi tipici di questa stagione e potranno ripetersi. Ce li aspettiamo anche per i prossimi giorni”. Lo spiega a Fanpage.it la climatologa Marina Baldi, ricercatrice del Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche).
A cura di Simone Gorla
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Un fenomeno meteorologico violento come la forte grandinata che si è abbattuta martedì sera sulla Val Seriana "è molto difficile da prevedere, non si sa esattamente dove colpirà e con quale forza, se non a ridosso dell'evento. Sono eventi tipici di questa stagione e potranno ripetersi. Ce li aspettiamo anche per il prossimo fine settimana: già da domani sera tornerà il maltempo su tutta l'area a ridosso delle alpi, pianura padana e Prealpi". Lo spiega a Fanpage la climatologa Marina Baldi, ricercatrice del Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche) che da anni studia questi fenomeni.

Una grandinata come quella che ha colpito Alzano e Nembro è un evento eccezionale?

Non direi, il periodo dell'anno in cui si verificano più spesso questi fenomeni è questo, tra tarda primavera e inizio estate. Si formano per la compresenza di instabilità nei bassi strati dell'atmosfera e temperature elevate. In questi giorni non abbiamo l'alta pressione delle Azzorre, che di solito è sul Mediterraneo e quindi anche sulla nostra penisola, ma ora è più spostata verso nord sull'atlantico, a ovest della Gran Bretagna. Questo fa sì che dal Mediterraneo arrivino aree depressionarie e perturbazioni, come dei piccoli cicloni che portano instabilità che, legata alle alte temperature, fa sì che ci formino correnti ascensionali intense.

Sono questi elementi a provocare la grandine?

Gli "ingredienti" sono la mancanza di un'alta pressione duratura, molta instabilità e temperature elevate al suolo. Questo fa sì che ci sia molto vapore acqueo in circolo, si formano quindi correnti ascensionali all'interno delle estese formazioni nuvolose che chiamiamo cumulonembi. All'interno di queste nubi si forma un nucleo di ghiaccio che viene portato su e giù, quindi forma chicchi di grandine che, quando arriva a una certa densità e peso, cadono per gravità.

Gli effetti possono essere devastanti, come si è osservato ieri

Il problema è che sono fenomeni molto localizzati, anche ieri l'effetto si è concentrato in valle, un'area abbastanza limitata. Ma possono colpire tutta l'area padana e pedemontana, dalla Liguria al Friuli Venezia Giulia. È molto difficile prevedere esattamente dove colpirà, in quale punto si innescherà il fenomeno delle correnti ascensionali della nube.

Questi fenomeni sono diventati più violenti o più frequenti?

Uno studio di alcuni anni fa mostrava in Italia negli ultimi 30 anni un aumento delle situazioni che portano a grandinate e un leggero aumento dei numeri di casi. Ciò potrebbe essere legato al cambiamento climatico. Abbiamo sempre più impulsi di aria umida dall'Atlantico e aria molto calda dal nord Africa. Quindi sì, questi fenomeni sembrano più frequenti. Più intensi invece direi di no: in passato già si verificano grandinate con effetti devastanti.

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