Gira per strada brandendo un’ascia e inveendo: uomo in stato confusionale fermato a Milano
Milano ha rischiato di rivivere per alcuni minuti l'incubo Kabobo, l'uomo che nel maggio del 2013 uccise tre passanti a colpi di piccone. Questa mattina un 58enne, italiano e con diversi precedenti, è stato fermato mentre camminava per le strade della periferia sud della città, nel quartiere Gratosoglio, brandendo un'ascia di ferro. L'uomo, residente nella zona, era stato notato da una cittadina mentre proveniva da via Costantino Baroni diretto verso via Saponaro. È qui che alcuni vigili di quartieri, allertati dalla donna, sono riusciti a disarmare il 58enne e a fermarlo, fortunatamente senza che nessuno si facesse male.
Il 58enne è stato sottoposto a un trattamento sanitario obbligatorio
Secondo quanto è stato ricostruito dai vigili, l'uomo era in evidente stato di alterazione psicologica. Prima di essere fermato aveva colpito con l'ascia alcune colonne in cemento che si trovano sotto i portici vicino alla sua abitazione. Quando è stato fermato, invece, il 58enne aveva depositato momentaneamente l'ascia per terra e stava inveendo di fronte a un bar. Gli agenti della polizia locale di Milano hanno approfittato di un attimo di distrazione del 58enne, riuscendo a fermarlo e a disarmarlo completamente: il 58enne era in possesso anche di un coltello. Successivamente lo hanno condotto al pronto soccorso dell'ospedale San Paolo, dove secondo le indicazioni dei medici è stato sottoposto a un trattamento sanitario obbligatorio. L'uomo, M.C., ha alle spalle precedenti per reati contro il patrimonio, porto abusivo d’armi e resistenza a pubblico ufficiale.
Il precedente: le aggressioni di Kabobo a Niguarda
Grazie alla professionalità dei vigili di quartiere e alla prontezza di spirito della cittadina, l'episodio di stamattina si è concluso senza che nessuno si facesse male. Ma è inevitabile che la memoria dei milanesi, per alcuni minuti, sia tornata al maggio del 2013, quando il 35enne ghanese Adam Kabobo uccise a colpi di piccone tre passanti che stavano camminando nelle vie del quartiere Niguarda, a nord di Milano. Per quegli episodi Kabobo, giudicato capace di intendere e di volere, è stato condannato in via definitiva a 20 anni di carcere: un'altra condanna a 8 anni è arrivata per il ferimento di altre due persone, sempre l'11 maggio del 2013.