Giovane giocatore di basket muore nel sonno a 18 anni: Asola piange Enrico Bosio

Asola, paese nel Mantovano, è in lutto per la scomparsa di Enrico Bosio, ragazzo di 18 anni morto nel sonno nella notte tra domenica e lunedì. A stroncare la giovane vita di Enrico sarebbe stato un infarto: sul corpo del ragazzo è stata già disposta l'autopsia e la salma è già stata restituita ai famigliari per i funerali, che si svolgeranno domani mattina. Enrico, studente di Ragioneria e giocatore di basket della squadra Lions del Chiese, aveva passato la serata di domenica sul divano assieme alla madre, guardando la tv. Poi è andato a dormire: l'indomani è stata proprio la madre, Laura, ad andarlo a svegliare come tutti i giorni per fare colazione. Il figlio però non rispondeva: la donna ha chiamato il 118 e ha provato a rianimare il ragazzo in attesa dell'arrivo dei soccorritori. Tutto inutile: Enrico era già morto da qualche ora.
Il dolore dei compagni di squadra: Rimarrai per sempre il nostro Bomber
Un malore improvviso sarebbe la causa del decesso. Pare che nell'ultimo periodo il ragazzo si sentisse un po' affaticato e che avesse già programmato alcuni esami di routine. Enrico era però un ragazzo in salute e la tragedia che si è abbattuta sulla sua famiglia, sui suoi compagni di squadra e di scuola e su tutti i suoi amici è stata improvvisa e, in un certo senso, inspiegabile. Sul sito del suo team, i Lions del Chiese, è apparsa una commovente lettera assieme a un collage di foto che ritraggono Enrico con la maglia della squadra, in cui ha militato fin da piccolo: "Ciao Enrico, non esistono parole al mondo per poter esprimere il dolore che ci travolge sapendo che il tuo sorriso gentile e contagioso, la tua zazzera rossa, i tuoi modi gentili, il tuo essere sempre presente e essere parte di un gruppo sempre in punta di piedi e amico di tutti, non potranno più avvolgerci e trasmetterci positività – è scritto sul sito – Mai una parola fuori posto, mai un atteggiamento offensivo o irrispettoso nei confronti dei coach, dei compagni o degli avversari, anche nelle difficoltà sei stato un esempio di impegno e dedizione. Te ne sei andato nel sonno, probabilmente sognando una delle tue triple che tanto scatenavano gioia nei tuoi compagni, perché tu eri e rimarrai per sempre il nostro ‘Bomber'. Ci manchi già un sacco Enrico". Il ragazzo lascia, oltre alla madre Laura, anche il papà Roberto e la sorella maggiore, Giada.