Giornata contro il cancro infantile: all’Int Milano piccoli pazienti piantano un melograno

Un piccolo albero di melograno piantato e innaffiato da due bambini malati di tumore. È una scena fortemente simbolica quella avvenuta oggi all'Istituto nazionale dei tumori di Milano nell'ambito della 18esima Giornata mondiale contro il cancro infantile, che si celebra proprio il 15 febbraio. Sulla terrazza del reparto di Pediatria oncologica dell'Int due piccoli pazienti hanno piantato un albero di melograno, simbolo della loro speranza di guarigione. Si tratta solo di una delle tante iniziative di sensibilizzazione che si sono svolte oggi: alberi di melograno, un frutto che con i suoi chicchi simboleggia l’unione nella lotta contro il cancro infantile, sono stati piantati in diverse città italiane mentre in tutto il mondo si sono svolte iniziative scientifiche e di sensibilizzazione organizzate dalle associazioni di familiari di bambini e adolescenti colpiti dal cancro, che si riuniscono nel network Childhood cancer international (Cci).
L'iniziativa milanese promossa dall'Associazione Bianca Garavaglia
A promuovere l'iniziativa milanese è stata l'Associazione Bianca Garavaglia, onlus nata nell’aprile del 1987 in ricordo di Bianca, bimba di sei anni morta a causa di una rara forma di tumore. Nel suo nome e nel suo ricordo da allora l'associazione porta avanti progetti e iniziative volte ad assicurare ai bambini e agli adolescenti malati di tumore sempre più elevate possibilità di guarigione e una migliore qualità di vita futura. Il nome della onlus è da sempre associato all'Istituto dei tumori: dal 2011 l'associazione Bianca Garavaglia sostiene in particolare il Progetto giovani dell'Int, dedicato ad adolescenti e giovani adulti.
Ogni anno nel mondo 300mila bambini si ammalano di cancro
La piantumazione degli alberi di melograno rientra nell’iniziativa “Diamo radici alla speranza, piantiamo un melograno”, promossa dalla Fiagop (Federazione italiana associazioni genitori oncoematologia pediatrica). Ad assistere i piccoli pazienti oncologici erano presenti Marco Luigi Votta e Stefano Manfredi, rispettivamente presidente e direttore generale dell’Int, oltre a medici e infermieri. Nonostante il progresso della ricerca e delle cure, il cancro continua a essere, tra le malattie non trasmissibili, la principale causa di morte nei pazienti pediatrici nel mondo. I numeri sono purtroppo impressionanti: si stimano (per difetto) 300mila nuovi casi all'anno in tutto il mondo, con un bambino che perde la sua battaglia contro la malattia ogni tre minuti. In Italia i dati dicono che ogni anno ad ammalarsi di tumore o leucemia sono circa 1400 bambini e 800 adolescenti: l’80 per cento guarisce, ma resta troppo elevata la percentuale di chi non ce la fa. Un aspetto su cui è necessario concentrarsi è quello della specificità delle cure per i bambini, troppo spesso considerati "adulti in miniatura", anche se non lo sono: almeno la metà dei farmaci usati per combattere i tumori infantili non è autorizzata per l’uso pediatrico. Anche la ricerca farmacologica deve necessariamente cambiare: in Europa negli ultimi dieci anni sono stati sperimentati 50 nuovi farmaci anticancro per adulti e soltanto due per i bambini.