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Giorgio Gori si dimette da consigliere regionale: resta sindaco di Bergamo

Giorgio Gori si dimette da consigliere regionale lombardo per tornare a fare il sindaco di Bergamo a tempo pieno. Le due cariche sono infatti incompatibili: dopo la sconfitta contro Attilio Fontana alle ultime elezioni regionali del 4 marzo, il candidato del Pd ha deciso di tornare dai suoi concittadini: “Ho assunto un impegno che sento di dover onorare”. Prima però, stamattina, ha tenuto un discorso al Pirellone per rispondere a quello inaugurale del governatore Fontana.
A cura di Francesco Loiacono
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Giusto il tempo di intervenire in Consiglio regionale per replicare al discorso del neo governatore Attilio Fontana, che Giorgio Gori ha comunicato la sua decisione: si dimette da consigliere regionale per tornare a fare il sindaco di Bergamo a tempo pieno: "Ho preso la mia decisione: continuerò a fare il sindaco a Bergamo – ha detto Gori durante una riunione della minoranza di centrosinistra – Scelgo di stare dove credo di essere più utile". Gori era stato candidato alla Presidenza della Regione Lombardia nelle fila del Partito democratico alle elezioni dello scorso 4 marzo, risultando il principale avversario del leghista Fontana. La sconfitta era però stata sonante: il sindaco di Bergamo è stato staccato di circa 20 punti percentuali dal rivale del Carroccio. Subito dopo le elezioni regionali Gori aveva preso tempo (concessogli dalla legge) per decidere sul suo futuro, dal momento che le cariche di consigliere regionale e sindaco sono incompatibili. Oggi, subito dopo aver replicato a Fontana al Pirellone, ha comunicato la sua intenzione di lasciare Palazzo Pirelli per tornare a Bergamo, dove ha ancora un anno di mandato da svolgere. Chissà se, nella sua decisione, abbia pesato il fatto che proprio a Bergamo città Gori era risultato il più votato dai suoi concittadini anche alla tornata elettorale dello scorso 4 marzo.

Gori: Ho assunto un impegno con i cittadini

"Ho assunto un impegno con i cittadini, che sento di dover onorare – ha spiegato Gori – Diverso sarebbe stato se fossi stato eletto alla Presidenza della Regione, ove avrei potuto concretamente agire anche nell'interesse dei miei concittadini. Sono un uomo di gestione e ritengo che ci siano persone migliori di me per l'importante lavoro dell'opposizione; scelgo, dunque, di continuare ad operare per la mia città". Nel corso del suo intervento al Pirellone, durante il quale aveva elencato al govenratore Fontana tutti i temi da affrontare a livello regionale (da Trenord ai debiti di Aler Milano, dalle liste d'attesa nella sanità all'ultimo scandalo tangenti che ha portato all'arresto di quattro primari degli ospedali Galeazzi e del Gaetano Pini), Gori ha affermato: "Ci sta a cuore il futuro della Lombardia, ci stanno a cuore i suoi cittadini". Poi la scelta di ritornare a fare il sindaco di Bergamo: "Ho voluto, comunque, entrare in Consiglio regionale, fino a pronunciare stamane il discorso di replica a quello del presidente Fontana, per rispetto nei confronti dell'1,6 milioni di elettori che mi hanno votato, a nome dei quali ho preso la parola", ha detto Gori.

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