Giorgio Ambrosoli, l’eroe “borghese” ucciso per aver fatto il suo dovere
Un uomo che ha consacrato la sua esistenza alla ricerca della verità. In estrema sintesi è stato questo Giorgio Ambrosoli, l'eroe "borghese" che nel 1974 venne scelto dall'allora governatore della Banca d'Italia Guido Carli come commissario liquidatore della Banca privata italiana di Michele Sindona, faccendiere italiano collegato alla massoneria e alla mafia. Fu proprio questo incarico a costargli la vita, la sua attività di indagine riguardo al crack finanziario del banchiere siciliano Sindona gli attirò non poche inimicizie e pressioni.
Quattro colpi di pistola per mettere a tacere la verità
I fascicoli su cui stava lavorando Ambrosoli rischiavano di scoperchiare un vero e proprio vaso di Pandora in grado di coinvolgere anche altri istituti bancari e addirittura uno dei più grossi enti di polizia al mondo: l'Fbi. L'avvocato e liquidatore italiano fu lasciato sempre più solo, gli venne fatta terra bruciata attorno anche dal mondo politico, che nella maggior parte dei casi gli voltò le spalle fino all'irreparabile. Tristemente celebre la frase di Giulio Andreotti, che quando gli chiesero di Ambrosoli nel corso di un'intervista rispose: "Era uno che se l'andava cercando". E purtroppo quel tragico giorno arrivò: era l'11 luglio 1979, Giorgio Ambrosoli fu ucciso mentre rincasava dopo una serata trascorsa in compagnia di amici, giustiziato con quattro colpi di pistola sotto il portone di casa, in via Morozzo della Rocca 1 a Milano. Solo due anni più tardi la magistratura riuscirà a ricostruire in parte quanto accaduto, certificando le responsabilità dell'omicidio architettato dallo stesso Sindona, che aveva assoldato un killer per tentare di salvarsi da un fallimento ormai inevitabile.
Le celebrazioni per il quarantennale dalla morte
A quarant'anni da quel tragico giorno di luglio, la Rai ha deciso di lanciare una docufiction dedicata all'avvocato milanese :"Giorgio Ambrosoli – Il prezzo del coraggio", che andrà in onda mercoledì 18 dicembre su Rai Uno. Il protagonista sarà interpretato dall'attore Giorgio Boni, affiancato dai colleghi Dajiana Roncione, Claudio Castrogiovanni e Fabrizio Ferracane. Anche Fanpage.it qualche mese fa aveva deciso di ricordare il grande "eroe borghese" che sacrificò la sua vita in nome della verità attraverso un'intervista al figlio Umberto, autore del libro "Qualunque cosa succeda", che aveva a sua volta ispirato una miniserie televisiva andata in onda sempre sulla Rai.