Gianna Del Gaudio e Daniela Roveri, l’ombra del serial killer? Confronto tra medici legali

Sono state uccise in maniera molto simile, con un'unica profonda coltellata alla gola che le ha quasi decapitate. Gianna Del Gaudio, 63enne professoressa in pensione, è stata uccisa a fine agosto dell'anno scorso nella sua villetta di Seriate, in provincia di Bergamo. E proprio nel capoluogo orobico è morta anche Daniela Roveri, 48enne manager, sgozzata la sera di martedì 20 dicembre poco prima di entrare nell'appartamento di via Keplero dove abitava con la madre. Due delitti entrambi irrisolti rispetto ai quali gli inquirenti, dopo alcune supposizioni alimentate tra l'altro anche da una nota del vicepresidente del Senato Roberto Calderoli, vogliono sgomberare il campo da una preoccupante ipotesi: che dietro i due omicidi possa nascondersi l'ombra di un serial killer.
Disposto un confronto tra le autopsie
Si tratta, è bene chiarirlo, di una pista quasi del tutto esclusa dagli inquirenti. Ma le similitudini tra i due casi non possono non essere approfondite. Per questo, come riporta il quotidiano "Il Giorno", nei prossimi giorni i magistrati che indagano sul caso della manager – i pubblici ministeri Davide Palmieri e Fabrizio Gaverini coordinati dal procuratore capo Walter Mapelli – hanno disposto un confronto tra i due medici legali che hanno eseguito le autopsie sui corpi di Gianna e Daniela. Serviranno a fugare ogni dubbio, seppur minimo, e a chiarire se l'omicida della manager 48enne possa in qualche modo aver agito per emulazione dell'altro killer, quello di Gianna, a tutt'oggi senza un nome dopo oltre quattro mesi. Per l'omicidio della professoressa in pensione resta indagato a piede libero il marito, Antonio Tizzani, che continua a ripetere di aver visto un uomo incappucciato fuggire dalla loro villetta subito dopo il delitto.