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Gianmarco Negri, primo sindaco transgender d’Italia: “Tromello ha scelto me, non la mia storia”

Gianmarco Negri è il primo sindaco transgender d’Italia eletto a Tramello, in provincia di Pavia con la lista civica “Cambiamenti per Tromello”. Ai microfoni di Fanpage.it ha raccontato le prime sensazioni a pochi giorni dall’elezioni, ringraziando il suo gruppo di lavoro e cittadini che hanno creduto in lui, aldilà della sua storia personale, e ovviamente la madre: “Quando mi succede qualcosa di grande penso sempre a lei”.
A cura di Chiara Ammendola
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Gianmarco Negri (Foto di Simone Giancristofaro)
Gianmarco Negri (Foto di Simone Giancristofaro)

"Tromello ha eletto una persona, non ha eletto una persona transgender. Ha eletto una lista e una squadra di persone. È una vittoria mia ma anche una vittoria nostra: e il mio cambio di sesso non credo abbia avuto nessun rilievo in questa vittoria". Esordisce così Gianmarco Negri, il primo sindaco transgender d'Italia, eletto a Tromello, in provincia di Pavia. Con la sua lista civica "Cambiamenti per Tromello" ha ottenuto il 37,54 per cento dei consensi, superando così tutti gli avversari. Lo abbiamo incontrato a poche ore dalla sua elezione per chiedergli quale sia stato il suo percorso, politico e personale, e se pensa che questo possa essere un traguardo anche per il mondo Lgbt: "Ovviamente è una notizia perché io faccio parte dei cosiddetti "diversi" che vengono esclusi ma Tromello è riuscita a far passare la cosa in secondo piano, perché la gente mi ferma chiedendomi di risolvere i loro problemi come chiunque".

Non ho mai avuto problemi a Tromello: sono sempre stato rispettato da tutti

Ciò nonostante le tematiche Lgbt hanno caratterizzato il suo intero lavoro da avvocato, che ha portato avanti negli anni, con soddisfazione:"Ci hanno accusato anche di aver creato una lista civica che in realtà nascondeva idee di sinistra, solo perché si associa il mondo Lgbt alla sinistra ma non è così: se avessi voluto appoggiarmi a un partito l'avrei fatto, se non l'ho fatto c'è un motivo", spiega Negri che ha poi scherzato sul fatto di aver superato anche il candidato della Lega. Il neo sindaco si sofferma poi sull'importanza e il bisogno delle persone di voler rivedere il rispetto dei principi che governano il nostro paese, come la Costituzione: "La gente vuole rispetto". Un lungo percorso quello di Gianmarco che però nel suo paese, Tromello, non ha mai dovuto combattere per affermare i propri principi, nemmeno personali: "Ho avuto qualche problema all'università: ero molto mascolino, quindi qualcuno rideva alle mie spalle quando passavo, mi prendevano in giro perché avevo una moto di grossa cilindrata, ho sofferto e per questo lo ricordo ma per fortuna è stato un momento".

Diritti Lgbt? In Italia servirebbero bagni gender free

Nato col nome di Maria, Negri che oggi ha 40 anni, ha affrontato un lungo percorso che l'ha poi portato a cambiare sesso e in questo senso ha lodato il nostro paese: "In Italia ci siano tante strutture che consentono alle persone di affrontare il cambiamento così come l'ho fatto io, ma ci sono ancora tanti ostacoli da poter superare, come quello del bagno. Quando si è in transizione alcune persone sono in difficoltà e per evitare "problemi" in pratica non vanno in bagno – spiega – sarebbe anche qui necessario ascoltare le esigenze delle persone: esiste una legge che prevede bagni per gli uomini e bagni per le donne, ma se ho di fronte una persona che mi dice, non so in quale bagno andare, allora magari possiamo costruire bagni gender free".

Dedico questa vittoria a mia madre: quando mi succede qualcosa di grande penso sempre a lei

C'è spazio aldilà della politica anche per gli affetti, in particolare per il più importante, quello nei confronti della madre, l'unica alla quale vorrebbe dedicare questa vittoria: "Quando capitano cose grandi penso sempre a mia madre e mi commuovo – ci racconta Negri senza riuscire a nascondere le lacrime – lei non è la mamma che ti dice bravo, ma so che è orgogliosa di me. È stata straordinaria con me". "So che non è facile per una madre vedere un figlio cambiare, specialmente se è grande e sei sempre stata abituata a chiamare quel figlio al femminile. E vedere cosa ha fatto con me mi emoziona, se potessi dedicare questa vittoria a qualcuno, sì, la dedicherei a mia madre".

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