Caso Bozzoli, trovato un corpo estraneo nello stomaco di Giuseppe Ghirardini
Si infittisce il mistero nel caso Bozzoli. Un corpo estraneo di grandezza considerevole, simile "ad una bacca". È quanto rinvenuto dai medici legali all'interno dello stomaco di Giuseppe Ghirardini, l'operaio dell'azienda Bozzoli di Marcheno, nel Bresciano, scomparso quasi una settimana dopo l'imprenditore Mario Bozzoli titolare della ditta e suo datore di lavoro, trovato morto lo scorso 18 ottobre. Non è ancora chiaro che genere di oggetto sia quello trovato nel corpo dell'operaio bresciano. La Procura ha quindi disposto un nuove esame che verrà eseguito giovedì prossimo all'istituto di Medicina legale di Brescia. Il nuovo accertamento dovrebbe fare luce definitivamente sull'oggetto e permettere ricostruire così, in parte, le ultime ore della vittima. Ghirardini lavorava nella fabbrica come addetto ai forni.
Analisi sulle bottigliette trovata accanto al cadavere
Verrà inoltre esaminato il contenuto della bottiglietta trovata vicino al cadavere di Ghirardini. All'esame potrebbe collaborare un perito di parte proposto da Marino Colosio, avvocato dell'ex moglie di Ghirardini e madre del figlioletto che ha 7 anni dell'operaio. Continua intanto, il giallo parallelo, quello della scomparsa dell'imprenditore Mario Bozzoli, del quale non si hanno notizie dallo scorso 8 ottobre. L'ipotesi della Procura è quella che Bozzoli possa essere stato ucciso e il suo cadavere bruciato in uno dei forni dello stabilimento. Gli investigatori stanno procedendo quindi anche all'analisi delle tracce biologiche all'interno dell'impianto.