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Caso Bozzoli, trovate tracce biologiche nella fonderia

Il procuratore della Repubblica di Brescia Tommaso Buonanno ha confermato che nella fonderia di Marcheno (Brescia) dove lo scorso 8 ottobre è scomparso l’imprenditore Mario Bozzoli sono state trovate tracce biologiche: bisognerà capire se appartengono a Bozzoli e soprattutto se possono spiegare cosa è accaduto la sera della sua scomparsa. Attesi anche i risultati tossicologici sul cadavere di Giuseppe Ghirardini, operaio della stessa fonderia trovato morto domenica 18 ottobre.
A cura di Francesco Loiacono
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La fonderia di Marcheno (Brescia) dove è scomparso l'imprenditore Mario Bozzoli (LaPresse)
La fonderia di Marcheno (Brescia) dove è scomparso l'imprenditore Mario Bozzoli (LaPresse)

È la fonderia di Marcheno, in provincia di Brescia, la chiave per risolvere il giallo di Mario Bozzoli, l'imprenditore visto per l'ultima volta proprio nell'azienda lo scorso 8 ottobre. Il procuratore della Repubblica di Brescia Tommaso Buonanno, come riporta il Corriere della sera, ha affermato che all'interno della fabbrica sono state trovate "tracce biologiche". Non si tratta in sé di un'affermazione soprendente: Bozzoli vi lavorava ogni giorno. Ma queste tracce potrebbero non essere relative alla normale presenza di Bozzoli in fonderia, e aiutare invece a capire cosa sia successo la sera dell'8 ottobre. La convinzione degli inquirenti resta comunque una: che Mario Bozzoli sia stato ucciso e che il suo corpo sia stato gettato in uno dei forni attivi nella fabbrica, forse proprio quello dove, la sera dell'8 ottobre, si registrò una fumata anomala.

Gli screzi famigliari

Per avere conferme in questo senso, però, come ripetono da giorni gli inquirenti, servirà tempo: l'analisi dei lingotti di ottone prodotti dalla Bozzoli srl e dei prodotti di scarti sarà luga e complessa. Vi stanno lavorando figure esperte, come l'anatomopatologa Cristina Cattaneo e il chimico Cesare Ciboldi. Su chi possa avere voluto la morte dell'imprenditore c'è invece il massimo riserbo, anche se, dopo la pubblicazione della denuncia della moglie di Bozzoli all'indomani della sparizione del marito, le attenzioni sono puntate sugli screzi in famiglia tra i due gestori della fonderia, Mario e il fratello Adelio con i suoi due figli. Le abitazioni dei tre sono state perquisite in cerca di qualcosa che possa collegarli all'eventuale delitto, ma sono sicuramente da mettere in conto le continue dichiarazioni di innocenza del fratello, che assicura anche che l'apertura di una nuova fonderia, ipotesi più volte paventata in passato, era stata accantonata per affrontare la crisi tutti insieme.

La morte di Giuseppe Ghirardini

Nel giallo di Marcheno c'è un terzo punto oscuro: cosa sia successo all'operaio della fonderia Giuseppe Ghirardini, trovato morto domenica 18 ottobre dopo essere scomparso il mercoledì precedente, qualche giorno dopo la scomparsa del suo titolare. Ghirardini era addetto ai forni: avrebbe potuto vedere cosa è successo, anche se aveva assicurato di non aver notato nulla di strano. Le analisi preliminari su alcune bottigliette trovate accanto al cadavere non avrebbero rivelato nulla di insolito, anche se si attendono ancora i risultati tossicologici. E sulla sua fine, dopo gli strani messaggi postati dall'operaio su Facebook il giorno della scomparsa – "ti pugnaleranno alle spalle" -, adesso c'è anche la dichiarazione di un amico, che dice che Ghirardini, cacciatore esperto, gli riferì che non sarebbe più andato a caccia. Affermazione profetica di chi sapeva che il suo destino era segnato? È solo una delle tante domande ancora senza risposta in questa vicenda.

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