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Gallarate, sacrestano vittima di razzismo: “Neg… di me…”, arrestato l’aggressore

“Negro di m…torna al tuo paese”: secondo le ricostruzioni è così che un uomo si sarebbe rivolto al sacrestano della basilica di Santa Maria Assunta a Gallarate, in provincia di Varese, già vittima in passato di violenze e minacce razziste da parte della stessa persona. L’assalitore è stato arrestato da una pattuglia di carabinieri per atti persecutori e lesioni aggravate dalla discriminazione razziale.
A cura di Luca Giovannoni
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Deodatus Nduwimana (Foto da Facebook)
Deodatus Nduwimana (Foto da Facebook)

Nella giornata di oggi, venerdì 18 ottobre, un uomo di 40 anni ha insultato e aggredito a calci e pugni un sacrestano originario del Burundi. Non è la prima volta che si verifica un episodio del genere presso la parrocchia della basilica di Santa Maria Assunta a Gallarate, in provincia di Varese. Ad agosto lo stesso aggressore si era già scagliato contro Deodatus Nduwimana – questo il nome della vittima dell'episodio – un cittadino italiano originario del Burundi. Questa volta le minacce, a cui sono seguite le violenze fisiche, sono andate in scena appena fuori dall'oratorio cittadino. "Negro di m…torna al tuo paese" secondo le ricostruzioni è così che l'uomo si sarebbe rivolto al sacrestano che si stava presentando al lavoro dopo aver accompagnato i suoi figli a scuola. L'assalitore è poi scappato all'interno del Municipio, dove una pattuglia di carabinieri lo ha arrestato per atti persecutori e lesioni aggravate dalla discriminazione razziale.

I precedenti tra i due uomini

Deodatus Nduwimana aveva già subìto un'altra aggressione dalla stessa persona. In quell'occasione il sacrestano ne era uscito con una lussazione a una spalla e aveva deciso di denunciare l'uomo. Da quanto emerge, in passato i due uomini avevano già avuto diverse discussioni, per il fatto che il 40enne violento si divertiva a spostare in continuazione suppellettili e arredi all'interno della Chiesa in cui lavora Deodatus. Intorno a lui, lo scorso agosto, si era stretto l'abbraccio fraterno della comunità parrocchiale gallaratese, che ha condannato la violenza immotivata dell'uomo, manifestando al contempo solidarietà nei confronti del sacrestano che da più di vent'anni lavora nella chiesa di Gallarate.

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