Fuga di monossido, intossicata una coppia nel Mantovano: salvata in extremis
È finita in ospedale a causa delle esalazioni di monossido sprigionate da due stufette a gas la coppia ricoverata all'ospedale di Asola nel pomeriggio di lunedì: è accaduto nel Mantovano, ad Acquanegra sul Chiese, e i due sono stati soccorsi dal personale medico del 118 dopo che alcuni vicini hanno richiesto l'intervento del 112. Marito e moglie, entrambi di origine indiana, sono stati trasportati immediatamente in nosocomio ad Asola dove sono stati ricoverati e sottoposti ai trattamenti necessari in questi casi: entrambi infatti mostravano i sintomi classici dell'intossicazione da monossido. Insieme con i soccorritori sono intervenuti sul posto anche i carabinieri di Bozzolo, unitamente ai vigili del fuoco di Castiglione delle Stiviere. Dopo il sopralluogo effettuato nell’abitazione, dentro la quale persisteva una forte concentrazione di monossido, la causa è stata ricondotta al malfunzionamento di una delle due stufette a gas utilizzate per scaldarsi.
Nei giorni scorsi la morte dalle 47enne Patrizia Bonvini
Quella della fuga di monossido è stata purtroppo nelle ultime settimane la causa della morte di diverse persone, mentre molte altre sono state salvate dal tempestivo intervento dei soccorritori. L'ultimo caso si è avuto l'8 gennaio a Robecco D'Oglio, nel Cremonese, cinque minorenni tra i 5 anni e i 16 anni sono stati soccorsi per un'intossicazione da monossido di carbonio in un'abitazione in via Garibaldi. L'incidente è avvenuto in piena notte e gli intossicati sono stati ricoverati in codice verde in ospedale. Mentre sempre nel Cremonese, ma nel piccolo comune di Pieve d’Olmi, è morta la 47enne Patrizia Bonvini, uccisa dalle esalazioni di monossido di carbonio nella sua villetta: la donna era stata soccorsa insieme con il figlio, il marito e un vicino di casa. Mentre gli ultimi tre sono stati dichiarati tutti fuori pericolo, la 47enne è praticamente deceduta subito.