Frecciarossa deragliato, l’area del disastro sotto sequestro fino a mercoledì
Continuano gli accertamenti da parte degli investigatori della Polfer sulla scena dell'incidente del Frecciarossa deragliato a Ospedaletto Lodigiano la mattina di giovedì 6 febbraio. L'area in cui si trovano la motrice, i vagoni in parte rovesciati e tutti i detriti provocati dall'impatto è stata "congelata" dagli agenti del Noif (Nucleo operativo incidenti ferroviari) e resterà sotto sequestro almeno fino a tutta la giornata di mercoledì. Le indagini coordinate dalla procura di Lodi richiedono infatti tempi lunghi. Le forze dell'ordine cercano reperti che possano rivelarsi utili alle indagini sul deragliamento del treno che ha provocato la morte dei macchinisti Giuseppe Cicciù, 52 anni, e Mario Dicuonzo, 59 anni, e il ferimento di 31 persone.
Treno deragliata, nominati i periti della Procura: accertamenti al via entro 48 ore
È stato intanto conferito l'incaricato ai periti che dovranno svolgere gli "accertamenti tecnici irripetibili" sul luogo dove è avvenuto il deragliamento. Si tratta degli ingegneri Roberto Lucani e Fabrizio D'Errico, gli stessi periti incaricati per il disastro di Pioltello, avvenuto il 25 gennaio del 2018. Al termine dei rilievi dovranno redigere una relazione sulla dinamica del deragliamento del treno. "Si tratta di consulenti di provata esperienza, che pensiamo siano quanto di meglio la piazza possa offrire", ha detto il procuratore, spiegando anche che verranno fatte "simulazioni e prove tecniche" per ricostruire l'esatta dinamica dell'accaduto.
"L'attività dei consulenti sul campo inizieranno non appena possibile e comunque entro e non oltre 48 ore, di modo da potere, all'esito, valutare favorevolmente la richiesta di dissequestro dell'area – ha spiegato la Procura in una nota – gli interessati hanno nominato propri consulenti di parte che potranno seguire le operazioni, come previsto dalla legge".
Indagati cinque tecnici di Rfi e l'azienda
Nel registro degli indagati dell'inchiesta per disastro ferroviario, omicidio colposo plurimo e lesioni plurime, sono stati iscritti cinque dipendenti di Rfi, un caposquadra e quattro operai: si tratta del team che la notte precedente il disastro ferroviario ha lavorato sullo scambio considerato il punto zero dell'incidente. Indagata anche Reti Ferroviarie Italiane per la legge 231 del 2001 sulla responsabilità delle società per i reati commessi dai dipendenti.