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Foto con la divisa delle SS: a processo il comandante della polizia locale di Biassono

Il comandante della polizia locale di Biassono (Monza e Brianza), Giorgio Piacentini, è stato rinviato a giudizio per apologia di fascismo. A gennaio dello scorso anno pubblicò su Facebook una foto in cui indossava una divisa delle famigerate Ss naziste, scrivendo: “Proporrò al sindaco di istituire un corpo di polizia così per risolvere i problemi”. Travolto dalle polemiche, si era scusato dicendo di partecipare a rievocazioni storiche e di aver postato la foto ingenuamente. La prima udienza del processo il 7 febbraio.
A cura di Francesco Loiacono
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A gennaio dello scorso anno si era fatto fotografare mentre indossava una divisa delle Ss, famigerata organizzazione paramilitare nazista, pubblicando l'immagine su Facebook. Adesso Giorgio Piacentini, comandante della polizia locale di Biassono (in provincia di Monza e Brianza), è stato rinviato a giudizio dal giudice per le indagini preliminari di Monza con l'accusa di apologia del fascismo. A far scalpore l'anno scorso non era stata solo la foto, ma anche la frase a corredo della stessa: "Proporrò al sindaco di istituire un corpo di polizia così per risolvere i problemi", aveva scritto Piacentini. Una frase che secondo l'avvocato del comandante, Carloalberto Pirro, sarebbe stata "strumentalizzata". La foto di Piacentini con la divisa delle Ss aveva provocato aspre polemiche: la sezione biassonese dell'Anpi (Associazione nazionale partigiani d'Italia) aveva presentato un esposto in procura e il sindaco del paese, il leghista Luciano Casiraghi, lo aveva demansionato per punizione ad agente semplice, con conseguente taglio di stipendio. Il demansionamento è durato un anno: a dicembre dello scorso anno Piacentini è stato reintegrato come comandante.

Dopo la bufera, Piacentini si era giustificato così ai microfoni di Fanpage: "Mi scuso se ho urtato la sensibilità di qualcuno, partecipo a rievocazioni storiche, non sono un nazista. Ho postato ingenuamente l'immagine senza pensare a possibili conseguenze. Pubblico spesso immagini delle rievocazioni storiche a cui partecipo con un gruppo di appassionati. Non ho simpatie per l'estrema destra, sono apolitico e apartitico". Giustificazioni che adesso ripeterà anche davanti a un giudice, per cercare di dimostrare "la sua assoluta distanza da qualsivoglia tipologia di fascismo e antifascismo", come ha riferito all'agenzia Ansa il suo legale: la prima udienza è stata fissata per il 7 febbraio 2019.

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