Formigoni, M5S chiede che paghi i danni ma il Consiglio regionale della Lombardia dice no
Il consiglio regionale della Lombardia ha respinto la mozione presentata dal Movimento 5 Stelle con la quale avrebbe impegnato la Giunta di Attilio Fontana a chiedere un risarcimento danni in sede civile all'ex governatore Roberto Formigoni, condannato in via definitiva lo scorso febbraio per corruzione e che da allora sconta la sentenza nel carcere di Bollate. La richiesta è stata bocciata con 46 voti contrari, 10 a favore e 16 astenuti da parte dell'assemblea. La maggioranza si è espressa in maniera compatta, mentre il Partito democratico si è astenuto in quanto ha ritenuto la mozione "non degna dell'aula e con elementi vendicativi che non rispettano le persone e le leggi".
Secondo Luigi Piccirillo, consigliere pentastellato e tra i primi a firmare la mozione di risarcimento danni nei confronti dell'ex governatore Formigoni, "questo voto è uno schiaffo agli italiani e ai lombardi onesti, in Consiglio regionale la casta ha mostrato il suo vero volto. I partiti hanno espresso nostalgia per Formigoni piagnucolando sui bei tempi andati dell'eccellenza lombarda. Non esiste eccellenza dove c'è corruzione. Non c'è onestà nell'incapacità di prendere le distanze dall'amministrazione Formigoni che ha trascinato nel fango la nostra regione". Plaude invece alla decisione presa in aula l'assessore al Bilancio Davide Caparini, secondo il quale "la Regione ha già fatto quello che doveva. Il problema sono le premesse di questa mozione" che è "diventata un processo a un'epoca di questa Regione". Per Roberto Anelli, capogruppo della Lega in consiglio regionale, la richiesta del Movimento 5 Stelle "oltre a chiedere cose che la Regione sta già facendo, è irricevibile e strumentale, finalizzata solo al facile consenso", definendola inoltre "un bluff perché ciò che chiede è ampiamente superato dai fatti: la Regione ha già incamerato nelle proprie casse il risarcimento per cui l'ex presidente Formigoni è stato condannato".