Fori di proiettili sul cartello all’ingresso di Buccinasco: la denuncia del sindaco
Fori di proiettili sui cartelli stradali all'ingresso di Buccinasco, comune dell'hinterland milanese che si è guadagnato il triste soprannome di "Platì del nord" per via della forte penetrazione della criminalità organizzata calabrese, la ‘ndrangheta. Lo ha denunciato il sindaco della cittadina, Rino Pruiti, con un post sulla propria pagina Facebook: "Sono curioso, voglio vedere come l'associazione Retake interviene su questi cartelli stradali usati (recentemente) come bersagli per proiettili di armi da fuoco. Anche questa è Buccinasco…". Il riferimento è a un'associazione anti degrado che spesso interviene ripulendo muri e altri elementi dell'arredo urbano da scritte e murales, a volte però rimuovendo anche quelle che possono essere considerate opere di street art.
Ieri la richiesta del boss Papalia: Non parlate di me
Buccinasco rimane così al centro dell'attenzione mediatica e dell'opinione pubblica. Solo ieri, era stata diffusa la notizia della richiesta di un vecchio boss della ‘ndrangheta, Rocco Papalia. Il 67enne, tornato in paese lo scorso maggio dopo 25 anni e dopo aver scontato una condanna definitiva per reati gravi tra cui l'omicidio, tramite i suoi legali aveva inviato una lettera al sindaco, chiedendo che su di lui potesse calare il silenzio e che potesse essere considerato un normale cittadino.
La risposta del sindaco: Buccinasco non starà in silenzio
Una richiesta che era stata rispedita al mittente da parte di Pruiti, con toni durissimi: "Buccinasco non starà in silenzio, Buccinasco non potrà mai considerare Rocco Papalia come un cittadino uguale agli altri, perché lui non lo è" . A Papalia aveva dato fastidio l'attenzione mediatica in occasione del suo rientro a casa, in special modo durante la sua prima uscita pubblica: il battesimo della nipote. In quella circostanza diversi giornalisti, tra cui i reporter di Fanpage.it, si erano posizionati all'esterno della chiesa per documentare l'evento, ma erano stati presi a male parole dal boss e da altri presenti.