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Covid 19

Focolai nei macelli del Mantovano, su 1.231 tamponi il 99,1 per cento è risultato negativo

Buone notizie dall’Ats Val Padana che comunica di aver realizzato 1.231 tamponi con risultati per il 99,1 per cento negativi all’interno delle aree recentemente interessate da nuovi focolai da Coronavirus nei macelli del Mantovano. Solo 11 persone, tutte asintomatiche, sono state trovate positive.
A cura di Filippo M. Capra
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Immagine di repertorio
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Su 1.231 tamponi realizzati ai residenti di Casalmaggiore e Viadana, due delle zone maggiormente interessate dai nuovi focolai di Coronavirus del Mantovano, il 99,1 per cento ha dato esito negativo. Questo quanto comunicato dall'Ats Val Padana a seguito dello screening realizzato per contenere l'eventuale diffusione del contagio.

Come spiegato dalla stessa Ats, "al fine di contrastare la diffusione del Covid-19, in sinergia con le istituzioni locali e grazie alla disponibilità dei sindaci di Viadana e Casalmaggiore, ha nei giorni scorsi esteso all'ambito comunitario un'azione di prevenzione attiva per il contenimento del contagio, partendo dalle indagini condotte in alcuni contesti lavorativi del territorio". Nella fattispecie, la popolazione dei due comuni è stata sottoposta a tampone naso faringe con l'intento di intercettare l'eventuale diffusione del Covid dopo i casi nei macelli. Così, nella giornata di venerdì 10 luglio, sono state testate 409 persone a Casalmaggiore e 822 a Viadana. Delle 1.231 totali, solo 11 sono risultate positive, ovvero lo 0,89 per cento del campione. Tre casi sono stati trovati a Casalmaggiore mentre i restanti 8 sono cittadini di Viadana. Tutti, sono asintomatici e ora procederanno col periodo di isolamento domiciliare sotto sorveglianza sanitaria.

Il risultato dei tamponi comunicato da Ats Val Padana può far tirare un sospiro di sollievo alla popolazione delle zone interessate. Questo perché i positivi trovati nei macelli del Mantovano avrebbero potuto dare vita a diversi altri focolai che, se non intercettati per tempo, avrebbero causato nuove emergenze difficili da gestire contemporaneamente. Lo screening, seppur per poco più di mille persone, si è reso un'arma fondamentale nella lotta all'epidemia da coronavirus.

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