Festa di fine missione con musica e birra, i medici albanesi si scusano: “Ci siamo lasciati andare”
Dopo la festa in albergo sono arrivate le scuse. Una decina di medici e infermieri albanesi, che per tre settimane hanno lavorato agli Spedali civili di Brescia, mercoledì sera sono stati denunciati e multati perché stavano celebrando con musica e birra la fine della loro missione. Dopo lo spiacevole episodio, la delegazione ha inviato un messaggio per esprimere rammarico.
Festa in albergo con musica e birra: medici e infermieri albanesi si scusano
"Purtroppo ci siamo un po' lasciati andare all'esternazione della nostra soddisfazione per l'opera compiuta e per avuto i risultati negativi alla prova del doppio tampone che non impedirà di continuare il nostro lavoro senza renderci conto di avere recato disturbo. Nel riconoscere che le forze dell'ordine abbiano svolto il loro dovere, ci rammarichiamo sinceramente di quanto accaduto e abbiamo inviato uno scritto di spiegazioni del particolare stato d'animo in cui ci troviamo nella speranza che le nostre giustificazioni possano essere accolte dalle autorità italiane", hanno dichiarato i sanitari, arrivati dall'Albania alla fine del mese di marzo.
Per tre settimane hanno lavorato agli Spedali Civili di Brescia
Il party improvvisato in una camera dell'albergo dove la delegazione alloggiava a Brescia è stato notato dal proprietario dell'hotel. In pochi minuti si sono precipitate sul posto le forze dell'ordine che li hanno multati. Alcuni dei medici hanno reagito male, forse non ritenendo ingiusta la sanzione dopo l'aiuto prestato nelle corsie ospedaliere, e si sono messi a inveire contro gli agenti. Per questo due di loro sono stati denunciati per resistenza e oltraggio. Il team di 30 medici era arrivato in Italia per aiutare i colleghi degli ospedali lombardi, accompagnati dalle parole del premier albanese, Edi Rama: “Non siamo privi di memoria. L’Italia è casa nostra da quando i nostri fratelli e sorelle ci hanno salvato nel passato, ospitandoci e adottandoci mentre qui si soffriva”.