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Febbre del Nilo, il governatore Fontana ai sindaci: “Maggiore impegno contro le zanzare”

“La Regione Lombardia ha messo in campo tutte le procedure previste per la sorveglianza e la prevenzione della diffusione del virus West Nile, invitando i comuni ad azioni di contenimento delle zanzare”, così il governatore Fontana. Una donna è deceduta a Mantova pochi giorni, fa nei prossimi giorni il picco di diffusione del virus.
A cura di Valerio Renzi
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Ancora non si parla di emergenza, ma fa preoccupare il numero di contagi da Febbre del Nilo registrati dall'inizio del 2018 in Lombardia salito ormai a 22, tra cui si registra il decesso di un'anziana signora di Mantova. Per questo il governatore della Regione Lombardia ha invitato i sindaci e le autorità locali a fare tutto il necessario per prevenire i contagi, in particolare intensificando i programmi di disinfestazione dalle zanzare. Sono infatti le punture di zanzare a rappresentare il principale canale di trasmissione della malattia. Stazionarie le condizioni del 74enne di Pregnana Milanese che ha contratto il virus e che rimane tutt'ora ricoverato.

"La Regione Lombardia – si legge in un post su Facebook del governatore Attilio Fontana  – ha messo in campo tutte le procedure previste per la sorveglianza e la prevenzione della diffusione del virus West Nile, invitando i comuni ad azioni di contenimento delle zanzare".

L'ultima vittima del virus lo scorso 23 agosto a Ferrara, mentre in tutto i decessi messi ufficialmente in relazione al virus sono 11 tra Emilia Romagna e Veneto (le regioni più colpite), Friuli e Lombardia. Un anno da record per la diffusione della Febbre del Nilo, in Italia, il cui picco secondo gli esperti arriverà nei prossimi giorni in coincidenza con una nuova impennata di calore. “È un anno record – ha spiegto Zeno Bisoffi, alla guida del Dipartimento di malattie infettive e tropicali dell'Ospedale Sacro Cuore di Negrar – considerando che lo scorso anno avevamo avuto una sola vittima, ma parliamo di un rischio di mortalità davvero molto basso, intorno allo 0,4 per mille: ovvero 4 persone su 10mila tra quelle che si infettano, muoiono”.

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