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Fabrizio Corona torna in carcere: arrestato per intestazione fittizia di beni

Fabrizio Corona è stato arrestato insieme all’amministratrice di una società a lui riconducibile, Francesca Persi. L’arresto dopo la scoperta di 1,7 milioni di euro custoditi in un controsoffitto di un immobile riconducibile alla Persi. I soldi sarebbero compensi in nero incassati da Corona dopo la sua scarcerazione. Altri soldi si troverebbero in un conto in Austria. Per i pm Corona è un “delinquente professionale”.
A cura di Francesco Loiacono
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L'ex fotografo dei vip Fabrizio Corona torna in carcere. La squadra mobile di Milano ha arrestato l'ex re dei paparazzi e Francesca Persi, titolare di un'agenzia che si occupa di eventi e promozioni, la Atena, con l'accusa di intestazione fittizia di beni. L'arresto segue la scoperta di 1,7 milioni di euro resa nota la scorsa settimana (ma risalente al 7 settembre) nel controsoffitto di un immobile nella disponibilità della Persi. Soldi che secondo gli inquirenti sarebbero compensi in nero incassati da Corona dal momento della sua scarcerazione, nell'ottobre dell'anno scorso. A Corona contestata anche l'aggravante di aver commesso il fatto durante l'affidamento in prova ai servizi sociali, provvedimento che gli è stato sospeso dal magistrato del tribunale di sorveglianza Giovanna Di Rosa. La richiesta di arresto, avanzata dal pubblico ministero della Dda milanese Paolo Storari, è stata firmata dal giudice per le indagini preliminari Paolo Guidi.

Secondo il legale di Corona i soldi servivano per pagare le tasse

Soltanto a fine settembre il giudice milanese Ambrogio Moccia si era espresso sul cumulo di pena da scontare per Corona, fissandolo a 5 anni e un mese. Una pena che, essendo inferiore a sei anni, avrebbe consentito a Corona di continuare a scontare la condanna fuori dal carcere, in affidamento in prova ai servizi sociali. Ma la scoperta dei soldi nascosti ha naturalmente cambiato il quadro. Secondo il legale di Corona, Ivano Chiesa, si tratterebbe di somme di denaro riconducibili a Corona, ma da lui conservate per pagare le tasse. Un'ipotesi che evidentemente non ha convinto gli inquirenti. E così per Corona si sono aperte di nuovo le porte del carcere milanese di San Vittore: la sua vicenda giudiziaria sembra non avere fine.

Per i pm Corona è un "delinquente professionale"

Per chiedere l'arresto di Corona gli inquirenti hanno fatto riferimento all'articolo 105 del codice penale che parla di "professionalità nel reato". Secondo il codice "chi, trovandosi nelle condizioni richieste per la dichiarazione di abitualità, riporta condanna per un altro reato, è dichiarato delinquente o contravventore professionale, qualora, avuto riguardo alla natura dei reati, alla condotta e al genere di vita del colpevole e alle altre circostanze indicate nel capoverso dell'articolo 133, debba ritenersi che egli viva abitualmente, anche in parte soltanto, dei proventi del reato". Per gli inquirenti dunque Corona viveva con la somma sequestrata ai primi di settembre, e resa nota solo la scorsa settimana. L'ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata motivata dal pericolo di inquinamento probatorio oltre che di reiterazione del reato.

Altri soldi in nero depositati in un conto in Austria

Ad aggravare la posizione di Corona ci sarebbero altri soldi depositati su un conto in Austria. Si tratterebbe di una somma compresa tra il milione e il milione e mezzo di euro, che sarebbero altri soldi derivanti da compensi in nero per serate in discoteca e altri eventi a cui Corona ha partecipato in qualità di testimonial. I soldi sarebbero stati portati in Austria proprio dalla Persi. A parlare dell'esistenza di questo conto – per il quale è stata avviata una rogatoria con l'Austria – sono stati alcuni ex collaboratori di Corona, sui quali l'ex re dei paparazzi avrebbe anche esercitato delle pressioni.

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