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Extrapulita da Milano a Napoli: il progetto che integra migranti e italiani ora sogna in grande

Nata nel 2017 da un’intuizione, Extrapulita ha conquistato Milano e ora si prepara a sognare in grande. Il progetto punta a integrare migranti e italiani in condizione di fragilità attraverso il lavoro volontario per tenere puliti i parchi e le strade, per arrivare poi a imparare un mestiere e trovare lavoro. “L’obiettivo è duplice: contribuire alla bellezza della città e integrare persone socialmente deboli”, spiega l’ideatore Roberto De Micco. Oggi il progetto è avviato anche a Parma, Modena e Formigine e potrebbe sbarcare anche a Napoli, dove il Consiglio comunale ne sta discutendo.
A cura di Simone Gorla
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Una squadra al lavoro davanti alla stazione Centrale di Milano
Una squadra al lavoro davanti alla stazione Centrale di Milano

Extrapulita pensa in grande e dopo la sperimentazione di Milano ora guarda alle altre città italiane e sogna anche di arrivare in Europa. Il progetto è nato a Milano nel 2017 da un'intuizione: integrare e far collaborare i migranti dei centri di accoglienza e gli italiani senza lavoro iscritti alle liste di collocamento comunali. Due anni dopo è arrivato anche a Modena, Parma e Formigine e presto potrebbe sbarcare a Napoli, dove in consiglio comunale è in discussione l'attivazione nell'ambito del piano sociale di zona.

Dall'idea di aiutare i migranti al progetto "Bella Milano"

"Il progetto è nato perché mi ero scocciato del fatto che lo Stato non garantisse programmi di integrazione seri per i migranti e si fermava alla sola emergenza", racconta l'ideatore Roberto De Micco, ex dirigente Ibm e consulente che si occupa di progettazione da sempre, "da quando portavo ancora i pantaloni corti". Due anni fa ha deciso di proporre all'amministrazione milanese la sua idea per far funzionare l'integrazione. "Ho parlato con l'assessore Pierfrancesco Majorino che mi ha ascoltato insieme al suo staff. È stata una conversazione lunga e articolata. Io volevo creare qualcosa per gli stranieri in città, e lui mi ha detto ‘e perché non anche gli italiani'? Così abbiamo definito tutto". L'avvio del progetto pilota, con il nome di "Bella Milano", gestito dal consorzio Farsi prossimo in collaborazione con Amsa, è stato annunciato nel dicembre del 2017. Dopo cinque mesi di sperimentazione, vista la soddisfazione di cittadini e operatori, è stato prolungato per quattordici mesi.

Volontariato e inclusione per arrivare a trovare un lavoro

L'idea è quella di fare inclusione sociale rivolta a persone fragili, ma non necessariamente straniere. "Le nostre squadre hanno la missione di rendere Milano super pulita", spiega De Micco. L'obiettivo è duplice: "Contribuire alla bellezza della città e integrare persone socialmente deboli". Il percorso per chi aderisce prevede alcuni mesi di lavoro volontario (retribuito con "merits" che consentono loro acquisti in negozi convenzionati) per tenere puliti parchi e vie cittadine. Quindi vengono avviati corsi per imparare mestieri come pizzaiolo o giardiniere, per poi arrivare a tirocini e alla ricerca di un lavoro. "A Milano abbiamo coinvolto un centinaio di persone e il quindici per cento circa ha avuto un inserimento lavorativo. Per tutti i vantaggi sono stati molti, a partire dalla cosiddette "soft skills", le capacità e regole di comportamento di base che sono fondamentali per riuscire poi a inserirsi. L'apprendimento della lingua è un altro plus per i ragazzi stranieri". In questo Extrapulita ha trovato due partner importanti come il Rotary Milano Nord, che ha finanziato corsi per circa settanta persone, e Openjobmetis che ha contribuito a profilare i candidati e indirizzarli così alle mansioni più adatte.

L'esperienza con il Comune di Milano ha permesso a Extrapulita di pensare in grande e uscire dai confini metropolitani. Hanno già deliberato l'adesione al progetto le città di Modena, Parma e Formigine, mentre "siamo in attesa di risposte da due grandi metropoli del sud", conferma De Micco. Il sogno poi è quello di diventare internazionali: "Quando la sindaca di Barcellona Ada Colau è stata a Milano ho ascoltato il suo discorso e mi ha convinto a programmare una visita nella città catalana, sarebbe fantastico arrivare in Spagna – continua il fondatore dell'associazione -, intanto puntiamo anche a partecipare ai bandi per i fondi Ue".

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