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Expo, venerdì vertice decisivo sul Padiglione Italia

In mattinata nella sede di via Rovello a Milano si incontreranno l’ad di Expo, Giuseppe Sala, il presidente dell’Anac Raffaele Cantone e il ministro Maurizio Martina. Al centro del vertice il destino del Padiglione Italia, opera affidata ad Antonio Acerbo prima che lo stesso venisse coinvolto in un filone delle inchieste giudiziarie che hanno toccato l’Esposizione universale milanese. Si parlerà anche dell’Albero della vita, per il quale non è stato ancora indetto il bando.
A cura di Francesco Loiacono
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Il destino del Padiglione Italia, una delle principali opere di Expo 2015, si deciderà probabilmente venerdì 31 ottobre. Alle 11 nella sede di Expo Spa in via Rovello, a Milano, l'amministratore delegato Giuseppe Sala si incontrerà con il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone e con il ministro dell'Agricoltura con delega a Expo Maurizio Martina. Due i punti principali in discussione: da una parte il cosiddetto "cardo", cioè l'asse del sito espositivo destinato, in gran parte, alle regioni italiane. Sotto esame anche il monumentale Albero della vita, opera per la quale non è ancora stato indetto il bando e sulla quale l'ad Sala aveva espresso preoccupazione negli scorsi giorni. Le vicende del Padiglione Italia si sono intrecciate strettamente con le inchieste giudiziarie che hanno investito l'Esposizione universale milanese, e in particolare con un filone di quella sulla presunta "cupola degli appalti" che ha investito l'ex responsabile unico del Padiglione, Antonio Acerbo, che si trova da metà ottobre agli arresti domiciliari.

Il vertice sul Padiglione Italia

"I sì e i no arriveranno tra qualche giorno", ha precisato l'ad Sala in merito al vertice in programma venerdì, anche se sembra indubbio che l'incontro con Cantone e il ministro Martina potrà chiarire le sorti del Padiglione Italia. A esprimere preoccupazione sullo stato di avanzamento della struttura era stato per primo proprio il presidente dell'Anac, chiamato a supervisionare i lavori dell'Expo dopo che a maggio era emerso lo scandalo sulle tangenti legati ad appalti per l'Esposizione. Cantone aveva auspicato una sorta di commissariamento per il Padiglione, cosa poi avvenuta qualche giorno dopo con l'assunzione di responsabilità dello stesso Sala. L'ad di Expo si è poi soffermato sullo stato di avanzamento in generale dell'intero sito espositivo: "Sarà una corsa per i lavori, anche se ci sono grandi progressi, qualche Paese è in ritardo, ma il numero è tale che siamo sereni".

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