Expo, Sgarbi attacca la mostra in Triennale: “Fa schifo, Cantone indaghi”
Il critico d'arte Vittorio Sgarbi va all'attacco del suo collega Germano Celant. Obiettivo delle critiche di Sgarbi, che dalla Regione Lombardia è stato nominato ambasciatore delle belle arti per Expo, la mostra "Arts & foods" curata da Celant e aperta negli scorsi giorni alla Triennale di Milano. "Ho chiesto a Cantone di aprire un’inchiesta su Germano Celant per quella schifezza alla Triennale", dice Sgarbi senza mezzi termini come di consueto. Tornando poi su uno dei motivi che, anche prima che il critico d'arte si scagliasse contro la mostra, aveva fatto storcere il naso a molti: l'alto costo della rassegna: "Se fossi un magistrato lo avrei già arrestato. Lì Expo ha speso 7 miliardi ed è una cagata pazzesca. A me fa schifo e non capisco perché dobbiamo volere le opere fatte dagli americani e pagarle così tanto quando poi non abbiamo soldi per sistemare i nostri splendidi musei".
A Celant un contratto da 750mila euro
Per curare l'esposizione della Triennale, aperta dal 10 aprile fino al primo novembre e incentrata sulla presenza del cibo in tutte le Esposizioni universali dal 1851 ad oggi, Celant è stato pagato da Expo 750mila euro. Una cifra che Sgarbi aveva sbandierato già in occasione delle critiche che gli erano piovute addosso per gli stanziamenti della Regione per le sue mostre: 900mila euro per quattro mostre, tra cui il Museo della Follia di Mantova, un progetto da 350mila euro. "Nessuno si scandalizza davanti ai soldi dati a Celant", aveva detto allora il critico. Che adesso è tornato ad attaccare quello che sembra divenuto un suo pallino fisso: "Io spero proprio che questa inchiesta si faccia. Altro che quella su Farinetti".