Expo, l’ad Sala supervisionerà la costruzione di Padiglione Italia
L’amministratore delegato di Expo 2015 Giuseppe Sala ha annunciato lunedì che si occuperà della supervisione dei lavori di costruzione del Padiglione Italia, subentrando di fatto ad Antonio Acerbo, arrestato nei giorni scorsi. “Io e la dottoressa Bracco – la presidente di Expo 2015 Diana Bracco, ndr – ci suddivideremo un po’ i ruoli in questa corsa verso l’apertura, quindi i contenuti alla dottoressa Bracco mentre io prenderò in mano la parte della costruzione”, ha detto Sala a margine della presentazione di due aerei dell’Alitalia che voleranno tra l'Italia e gli Emirati arabi con la livrea di Expo. Le parole di Sala fanno seguito a un incontro avvenuto giovedì 16 ottobre tra i vertici della società e il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone, che aveva mostrato preoccupazione per il ritardo nei lavori del Padiglione Italia, ipotizzando che anche quest’opera, come probabilmente avverrà per le “Vie d’acqua”, venisse commissariata. La soluzione individuata oggi da Sala prevede invece un impegno personale nella supervisione, coadiuvato da Carlo Chiesa, già Responsabile unico di procedimento di Expo 2015 e ora responsabile ad interim del Padiglione. Sala ha anche annunciato che chiederà il sostegno alle aziende Metropolitane Milanesi e Italfer, che conoscono bene il progetto. Come tempi, entro quattro o cinque giorni i nuovi responsabili faranno il punto della situazione e cercheranno di capire cosa poter fare “per coniugare ambizione e realismo”.
Capitolo a parte per l’Albero della vita, progetto per il quale ancora non è stato indetto il bando. Sala ha annunciato che una decisione arriverà “non più tardi di venerdì, perché di tempo ce n’è poco”, spiegando che “ancora oggi siamo in attesa di avere il progetto definitivo validato dal Politecnico di Milano”. Più tranquillità, invece, sulle altre opere previste, il Cardo e Palazzo Italia. Quest’ultimo “sta andando avanti”, ha spiegato Sala, “siamo a buon punto, ma il progetto è stato cambiato in modo significativo rispetto a quello che ha vinto il concorso”. Secondo l’ad di Expo bisognerà quindi valutare l'impatto di questi cambiamenti sui tempi e i costi dell'opera.