Expo, donna si finge incinta con un cuscino per saltare la fila: il trucco riesce
C'è chi si porta dietro i nonni, chi cerca di piazzare il proprio figlio già cresciuto nel passeggino e anche chi, in carrozzina, mette un bambolotto, come il Cicciobello che ha spopolato sui social network qualche giorno fa. Insomma, per saltare le lunghe file che sono ormai da tempo il tormentone dell'Expo di Milano i visitatori hanno dato fondo a tutta la furbizia possibile. L'ultima trovata è quella di una donna italiana di 50 anni: la signora, accompagnata dalle sue due figlie di 10 e 12 anni, ha visitato l'Esposizione universale con un cuscino poggiato strategicamente sulla sua pancia, sotto agli abiti. In questa maniera, fingendo di essere incinta, la donna ha scavalcato le code davanti ai padiglioni passando in via preferenziale assieme alle figlie.
La donna, scoperta, ha fatto finta di niente
È successo, per certo, al padiglione dell’Ecuador. E fa niente che la donna sia stata scoperta dallo staff: davanti ai loro richiami sulla stranezza del rigonfiamento – il cuscino sembra fosse posizionato decisamente male -, la donna ha avuto la freddezza – o la faccia tosta – di far finta di nulla. Così, alla fine, gli addetti al padiglione l'hanno lasciata passare lo stesso, per evitare di mettere in imbarazzo davanti a tutti gli altri visitatori le sue due figlie. Nonostante la scoperta del trucco, da un confronto tra i volontari in servizio all'Expo è poi emerso che l'escamotage del cuscino sotto i vestiti è stato utilizzato dalla donna durante tutta la sua giornata di visita all'Expo.
Difficile, in questo caso, sapere se parlare di genio o di maleducazione. Quel che è certo è che le lunghe code, specie in questi ultimi giorni dell'Esposizione universale, hanno causato diversi problemi. Se, da una parte, c'è chi ha utilizzato espedienti per scavalcarle, dall'altra vi è anche chi le ha affrontate in maniera più formale: come un turista romano che, forte anche della diffida del Codacons alla società Expo Spa, ha fatto causa alla stessa chiedendo un risarcimento del biglietto, visto che non è riuscito a visitare molti padiglioni a causa delle lunghe attese.