Expo, ancora mistero sugli incassi: “Sala non fornisce i dati”
A un mese dalla conclusione di Expo, sui conti della manifestazione è ancora buio pesto. Ci sono i dati sul numero di biglietti emessi, 21,5 milioni, i primi progetti su cosa accadrà al sito espositivo in futuro e le anticipazioni su cosa resterà dei padiglioni e delle strutture ospitate a Rho-Pero. Quello che manca, però, è sapere quali tipologie di biglietti sono stati effettivamente venduti. Perché tra ticket serali a 5 euro e biglietti a prezzi promozionali garantiti a un po' tutti i partner dell'Esposizione universale – dalla Coop al Pd, dalle scolaresche ai biglietti speciali per anziani – c'è da capire se il prezzo medio dei ticket basta per rientrare dai costi, quantificati in circa 800 milioni di euro.
Nessuna risposta all'interrogazione dei Cinque stelle
Martedì la consigliera regionale del M5s, Silvana Carcano, ha presentato un'interrogazione alla giunta sul tema. La risposta della Regione è stata affidata al sottosegretario ai Rapporti istituzionali nazionali Alessandro Fermi: "Abbiamo fatto domanda alla società Expo, ma questi dati non sono ancora arrivati". Risposta che ha provocato le critiche della Carcano, in particolare rivolte al commissario unico di Expo Giuseppe Sala: "Evidentemente il candidato sindaco di Milano in pectore del PD Sala ha un’idea di trasparenza distante anni luce da quella del M5s", ha scritto sulla sua pagina Facebook, aggiungendo che gli incassi di Expo stanno diventando un "segreto di Fatima". Carcano ha anche criticato la Regione, che è presente nel Cda di Expo attraverso Domenico Aiello, legale di Maroni nel processo che lo vede imputato per turbata libertà nella scelta del contraente e induzione indebita: "Oltre a proteggere Maroni nel processo, che fa?".