Expo 2015, troppa disorganizzazione, la testata Tvsvizzera annuncia: “Noi non ci saremo”
La redazione del sito tvsvizzera.it non parteciperà all'Expo 2015. Lo ha annunciato il caporedattore della testata della Radiotelevisione Svizzera di lingua italiana, Gino Ceschina, che ha spiegato in un articolo di denuncia i motivi della rinuncia. "Fin dalla nascita di tvsvizzera.it, poco più di un anno fa, si era deciso di puntare forte su Expo 2015", scrive Ceschina, che spiega come, oltre alla copertura giornalistica, il sito volesse essere presente all'interno del padiglione svizzero – la Svizzera è stato il primo Paese ad aderire a Expo – per una due giorni di promozioni e trasmissioni in diretta. Ma la volontà della testata si è scontrata con la disorganizzazione di Expo e con le difficoltà nel trovare degli interlocutori: "Si è rivelata un’impresa disperata: telefoni muti, mail senza risposta o con risposte interlocutorie se non addirittura sbagliate, completa confusione su responsabilità e permessi".
L'odissea per un accredito
"In buona sostanza il problema principale per Expo è come entrarci", spiega ancora Ceschina, che racconta le modalità macchinose con cui è possibile accedere al sito di Rho-Pero, anche per la stampa, e l'odissea per poter ottenere e poi ritirare un accredito per i giornalisti. "Bisogna sapere che ciò che entra ed esce da Expo deve necessariamente percorrere l’ultimo chilometro sui mezzi di una ditta scelta da Expo stessa. In questo caso Schenker, che ha in pratica il monopolio del trasporto delle merci all’interno di Expo. Il che può anche starci per una ragione di sicurezza, ci mancherebbe. Ma almeno per i partner dei mass media forse andrebbero trovate delle soluzioni concordate".
Le soluzioni però al momento non ci sono, almeno stando all'esperienza di Ceschina. Per cui testate ed emittenti, specie quelle piccole, sono costrette a sbbarcarsi grossi rischi sulla sicurezza del loro materiale di lavoro: telecamere, mixer e altre strumentazioni costose. "Troppo poche garanzie, troppi costi, troppi rischi". In aggiunta a tutto ciò, per ottenere l'accredito stampa sembra una vera e propria odissea. Ceschina cita le paradossali esperienze di un suo collega della radio svizzera di lingua tedesca e di due giornalisti della televisione francofona: il primo è andato sul sito di Rho-Pero perché aveva lertto che lì avrebbe potuto ottenere gli accrediti, salvo ritrovarsi in un cantiere. Gli altri invece, residenti a Ginevra, si sono visti recapitare una mail in cui venivano invitati a recarsi in giornata, tra le 17 e le 19, in via Pisacane a Rho. Un'impresa impossibile anche avendo un jet privato.
Expo 2015 è alle porte, e immaginiamo che tra tutto quello che la società avrà da gestire rispondere alle richieste di piccole testate o emittenti straniere non sia una priorità. Eppure anche questo fa parte del modo in cui il nostro Paese si presenta agli occhi del mondo il prossimo primo maggio. Non basta aver finito i padiglioni in tempo per sancire il successo di una manifestazione. Speriamo che qualcuno, all'interno di Expo, possa comprenderlo.