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Expo 2015, i sindacati: “111 incidenti sul lavoro, dato positivo”. Critiche alla Manpower

Cgil, Cisl e Uil hanno commentato i dati sugli incidenti sul lavoro registrati sui cantieri di Expo: 111 dall’inizio dei lavori, un dato “positivo considerando che erano 93 fino a quando i lavori hanno accelerato”. Critiche alla Manpower, accusata di voler usare contratti “al ribasso fino al 30 per cento” per i padiglioni esteri.
A cura di Francesco Loiacono
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La fretta è cattiva consigliera, dicono i proverbi. Ma non la pensano così evidentemente i sindacati Cgil, Cisl e Uil, che in una conferenza stampa sugli incidenti sul lavoro all'interno dei cantieri di Expo 2015 hanno giudicato come "dato positivo" i 111 incidenti che si sono registrati finora. Certo, a sostegno della tesi dei sindacati c'è il fatto che nessuno di questi infortuni, secondo quanto riscontrato dalla Asl, sarebbe grave, e che nonostante la corsa per arrivare puntuali al primo maggio, giorno di inaugurazione dell'Esposizione universale, non ci sia stata un'impennata di incidenti: "Erano 93 fino al 25 febbraio – spiegano i sindacati – data alla quale è iniziata l'accelerazione dei lavori per il completamento del sito espositivo". Eppure, basta allargare lo sguardo a tutte le opere connesse all'Esposizione universale per trovare casi di incidenti sul lavoro dall'esito, purtroppo, mortale. Come nel caso del 21enne albanese Elezi Klodian, morto lo scorso 11 aprile – sono passati dunque solo 16 giorni dal decesso – mentre lavorava in uno dei cantieri della Tangenziale est esterna di Milano, a Pessano con Bornago. Un decesso passato nel silenzio quasi più totale, come denunciato da Jacopo Tondelli sul sito Gli stati generali, ma da imputare alla fretta per terminare un'opera la cui conclusione era stata promessa per l'inizio di Expo.

"Manpower vuole utilizzare contratti al ribasso"

Se sulla sicurezza nel cantiere il giudizio dei sindacati è positivo, non altrettanto si può dire sul fronte della regolarità dei contratti di lavoro. Cgil, Cisl e Uil hanno infatti affermato che la società Manpower, che in Expo ha l'incarico di gestire il lavoro in "somministrazione", "in violazione degli impegni assunti non ha fornito informazioni sul proprio operato". I sindacati ipotizzano che l'agenzia di lavoro interinale, già al centro del caso dei presunti giovani fannulloni poi rivelatosi non del tutto corretto, voglia utilizzare per i lavoratori richiesti dai padiglioni esteri contratti "al ribasso fino al 30 per cento" rispetto alla normativa italiana. Secondo i sindacati, Manpower avrebbe raccolto per i padiglioni 150mila candidature di lavoro.

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