Expo 2015, cercasi 141 vigilantes. Ma il lavoro è vietato alle donne
Sono ancora tante le opportunità lavorative aperte in vista di Expo 2015, nonostante all'appuntamento manchino ormai meno di 50 giorni. Una riguarda i servizi di vigilanza non armata per l'Esposizione. L'azienda Sicuritalia – un colosso da 6mila dipendenti – cerca infatti 141 persone da assumere in vista del primo maggio. Il contratto, in realtà, prevede due mesi di stage dal 16 aprile al 16 giugno – 40 ore settimanali, con rimborso spese di 500 euro mensili e buoni pasto – e poi l'assunzione a tempo determinato fino al 31 ottobre – lavoro su turni compresi notti e festivi – con il contratto collettivo nazionale guardiania-portierato, con possibilità di un proseguimento successivo. Un'opportunità che, considerando i tempi di magra, potrebbe rivelarsi allettante per molti, ma dalla quale potrebbero essere escluse le donne.
Requisiti: essere uomini
Secondo il centro di formazione comunale che si occupa della selezione infatti, tra i requisiti ce ne sarebbe uno che sembra non ammettere repliche: essere uomini. Un criterio che suona come una discriminazione, dal momento che per legge non ci si può basare sul sesso per quanto riguarda l'accesso al lavoro "indipendentemente dalle modalità di assunzione e qualunque sia il settore o il ramo di attività, a tutti i livelli della gerarchia professionale". Il centro di formazione in questione è quello di via Fleming, del Comune di Milano. Il personale conferma: l'annuncio in questione è riservato solo a persone di sesso maschile. Resta, allora, un interrogativo di fondo: chi ha deciso i requisiti, Expo Spa o Sicuritalia? Dal centro di formazione spiegano: "A determinare i requisiti per le assunzioni è la società Expo, che deve ricevere i nominativi di chi lavorerà all'interno del sito almeno un mese prima dell'inizio della manifestazione per fare tutti i controlli del caso". E l'operatore del centro al telefono scherza: "D'altronde entrare lì – nel sito di Expo, ndr – è come mettere piede al Cremlino o a Fort Knox". Se si è una vigilante donna, a quanto pare, è ancora peggio: l'area Expo diventa del tutto inaccessibile.
L'azienda smentisce
Da Sicuritalia si dicono sorpresi: "In organico abbiamo molte donne – spiegano dal centralino della sede di Milano – e stiamo ricercando profili ambosessi". Resta, allora, la possibilità che si sia trattato solo di un malinteso nelle comunicazioni tra Expo, Sicuritalia e il centro di formazione del Comune. Per chiarire la questione servirebbe sentire la società Expo, ma l'unica persona che ha risposto, tra i quattro addetti stampa, della questione sembra non sapere nulla. A questo punto, considerati i tempi, per chiarire il giallo si potrebbe aspettare direttamente il primo maggio: se non ci sarà neanche una donna tra i vigilantes di Expo il caso sarà chiuso. E la discriminazione completa.