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Eva Sacconago, suicida dopo gli abusi di una suora: l’ex religiosa verso il processo d’appello

Si aprirà il 24 settembre a Milano il processo d’appello nei confronti di Maria Angela Farè, ex suora condannata in primo grado per violenza sessuale. Vittima degli abusi Eva Sacconago, ragazza morta suicida nel 2011. I genitori della ragazza, abusata dall’ex religiosa fin da quando era minorenne, chiedono che sia fatta piena giustizia.
A cura di Francesco Loiacono
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L'ex suora Maria Angela Farè (a sinistra) ed Eva Sacconago
L'ex suora Maria Angela Farè (a sinistra) ed Eva Sacconago

Inizierà il 24 settembre a Milano il processo d'appello a Maria Angela Farè, l'ex suora adesso tornata agli abiti civili condannata in primo grado a tre anni e sei mesi di carcere per violenza sessuale. Vittima di quel singolo episodio condannato dai giudici del tribunale di Busto Arsizio è stata Eva Sacconago, morta suicida nel giugno del 2011 all'età di 26 anni. Per i genitori e anche secondo un'amica e confidente della ragazza, Eva si sarebbe uccisa proprio perché stanca di subire gli abusi della religiosa, che sarebbero iniziati quando Eva era minorenne. Dal processo di primo grado, conclusosi nel 2015, non è emersa però alcuna responsabilità dell'ex suora nel suicidio: è invece stato appurato dai giudici che tra la giovane catechista e la religiosa, più grande di 23 anni, era in essere una relazione omosessuale. Rapporto, durato 13 anni e iniziato quando Eva ne aveva solo 15, di cui la famiglia della ragazza è venuta a conoscenza grazie a bigliettini e messaggi trovati nei diari della figlia e nel suo telefonino dopo la morte della ragazza, ma di cui papà Roberto e mamma Giovanna sospettavano da tempo, fin dall'autunno del 1998.

Proprio grazie ad alcuni bigliettini compromettenti trovati nel diario della figlia, i genitori di Eva erano riusciti a ottenere il temporaneo allontanamento di "siter Mary" o "suor Mary", come si faceva chiamare, in Sicilia. Ma avevano sottovalutato la morbosità di un legame che era proseguito anche quando la loro figlia era diventata maggiorenne. Una relazione tutt'altro che normale: a provarlo anche il fatto che l'episodio di violenza per cui Maria Angela Farè è stata condannata risalga al maggio 2011, poche settimane prima del suicidio di Eva. Tutti gli altri abusi, avvenuti quando la ragazza era ancora minorenne, sono caduti in prescrizione: Maria Angela Farè è stata assolta anche dalle accuse di violenza privata e stalking. Da qui la decisione dei genitori di Eva di ricorrere un appello: "Un nuovo capitolo doloroso ma necessario", aveva detto la mamma della ragazza all'associazione "Rete l'abuso". In attesa del 24 settembre e nella speranza di una sentenza che possa fare pienamente giustizia su quanto accaduto alla figlia, la signora Giovanna come rivelato al "Corriere della sera" continua ogni sera a scrivere lettere a Eva, come fa da quando non c'è più: il 4 settembre sarà l'ottavo compleanno senza alcuna festa da celebrare.

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