Esplosione in via Brioschi a Milano, trapianti di pelle per il papà e una delle bimbe ferite
A due giorni dall'esplosione in una palazzina in via Brioschi, a Milano, sono stabili le condizioni delle tre persone rimaste ferite più gravemente. Si tratta di Giuseppe Pellicanò e delle sue due figlie, di 11 e 7 anni. Micaela Masella, moglie di Pellicanò e mamma delle due bimbe, è purtroppo deceduta nell'esplosione avvenuta domenica mattina, assieme a Chiara Magnamassa e Riccardo Maglianesi, giovani fidanzati originari delle Marche. Le autopsie sui loro corpi saranno eseguite nelle prossime ore.
Intanto Pellicanò e una delle sue figlie, la bimba più piccola, saranno sottoposti oggi a un trapianto di cute da parte di un donatore. Proprio la bambina di 7 anni è quella che desta maggiori preoccupazioni: ha riportato ustioni su circa il 45 per cento di arti e volto. La sorella maggiore ha invece ustioni sul 20 per cento del corpo, e in giornata sarà sottoposta ad alcune medicazioni. Tutti e tre i feriti sono ricoverati nel reparto "Grandi ustionati" dell'ospedale milanese di Niguarda.
Partita la gara di solidarietà nel quartiere
Nel quartiere dove è avvenuta l'esplosione, intanto, è partita la gara della solidarietà. Anche grazie a Facebook è stata avviata una raccolta fondi per le due sorelline rimaste orfane di madre, mentre per giovedì sera è prevista un'iniziativa particolare: tutti gli abitanti della zona sono stati invitati a esporre una candela sui davanzali in segno di solidarietà. Vicinanza, in forma di preghiera, è stata esperta anche dall'arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola. In un messaggio l'arcivescovo ha scritto che parteciperà con la preghiera e si unirà spiritualmente alla veglia organizzata per oggi nella chiesa dei Santi Quattro Evangelisti in via Pezzotti 53, a pochi metri da dove si è verificata la tragedia.
Sul fronte delle indagini, la procura continua a indagare per disastro colposo nei confronti di ignoti. Accertata l'origine della fuga di gas – l'appartamento dei due fidanzati marchigiani – resta da capire se sia stata causata da una dimenticanza o da un guasto, localizzato nella cucina o nell'impianto. Da capire anche cosa abbia poi innescato l'esplosione. Il pubblico ministero Elio Ramondini, che coordina le indagini, incaricherà un consulente esperto in materia per cercare di far luce sull'accaduto.