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Esondazione Lambro, l’Asl chiede i danni per il canile sommerso

Dopo l’esondazione del fiume Lambro dello scorso 15 novembre, il canile di via Aquila venne completamente distrutto. Passati due mesi, l’Asl chiede i danni all’Aipo, l’agenzia interregionale per il fiume Po.
A cura di Federica Gullace
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Nella notte del 15 novembre i canili e gattili di Milano vennero distrutti dall’esondazione del fiume Lambro. Tantissimi furono i danni, in particolar modo nel parco canile comunale e nel parco rifugio gattile di via Aquila, completamente allagati, da cui vennero tratti in salvo 156 cani e 145 gatti. Dopo quasi due mesi, l’Asl, che possiede, in comodato d’uso dal Comune, una delle due strutture realizzate nel 2010, costata 5 milioni di euro, ha così deciso di chiedere 300mila euro di danni all’Aipo, l’agenzia interregionale per il fiume Po, che cura la gestione della rete idrica principale del maggiore bacino idrografico italiano, occupandosi della sicurezza idraulica, del demanio idrico e della navigazione fluviale. Come ha raccontato il Corriere.it, a causare la devastazione del Parco canile lo scorso novembre fu il cedimento di venticinque metri di sponda del fiume Lambro, vicino ad una piccola centrale termoelettrica realizzata dall’ A2A poco tempo prima. Paradossalmente, a proteggere il canile, era stato creato una sorta di argine, con l'obiettivo  di raccogliere tutta l’acqua che defluiva, ma che, riempitosi troppo, è poi ‘esploso', distruggendo ogni cosa: porte, arredi, apparecchiature di ogni tipo e impianti elettrici.

L'Asl chiede i danni: "Noi non responsabili"

Walter Locatelli, direttore generale dell’Asl di Milano, ha così dichiarato: "Siamo in comodato in spazi di proprietà del Comune. A noi spetta la manutenzione straordinaria ma dire che questo disastro rientra sotto questa voce ci pare una forzatura. Noi chiederemo conto a chi ha la responsabilità di gestire il fiume. Se, poi, sarà dimostrato che altri hanno fatto errori, Aipo potrà rivalersi a sua volta". Nel frattempo il Comune procede nell’analisi dei costi dell’alluvione, ma in tutto ciò la situazione ancora non è stata risolta: come hanno ripetuto più volte i volontari e i gestori del canile, infatti, bisogna procedere alla messa in sicurezza della struttura in tempi brevi, dato che già lo scorso novembre fu un miracolo mettere in salvo tutti gli animali.

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