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Epidemia di polmonite a Brescia: oltre 150 casi, 2 decessi sospetti: “Non sono dovuti a legionella”

Epidemia di polmonite nelle province di Brescia e Mantova: oltre 150 casi in pochi giorni, 107 ricoveri e 2 decessi sospetti, non dovuti però a legionella. In corso analisi per stabilire l’origine dell’epidemia. Le indicazioni delle autorità sanitarie ai cittadini: “Fate attenzione all’utilizzo dell’acqua corrente per usi domestici”.
A cura di Redazione Milano
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Un'epidemia di polmonite è in corso nelle province di Brescia e Mantova. Sono almeno 121 i casi di infezione registrati in una settimana dall'Ats locale, in particolare nei comuni di Montichiari, Manerbio, Desenzano del Garda, Gavardo, Asola, Castiglione delle Stiviere e Mantova. Ma, oltre alle persone che si sono rivolte alle strutture ospedaliere, vi sono anche altri casi: in totale quelli registrati tra il 2 e il 7 settembre superano i 150. Due i decessi sospetti, mentre 107 persone sono state costrette al ricovero medico. "Le Aziende Sociosanitarie Territoriali (Spedali Civili e Garda) – ha sottolineato l’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera – stanno fornendo ad ATS Brescia tempestivi aggiornamenti sul numero di casi e sugli esiti degli approfondimenti diagnostici effettuati. Attraverso i dati raccolti si sta mappando la diffusione territoriale del fenomeno".

Queste le indicazioni che l'Agenzia di tutela della salute (Ats) di Brescia ha diffuso, consigliando alcune accortezze ai cittadini relative in particolare all'utilizzo dell'acqua: "Si invita a provvedere: alla manutenzione dei punti di emissione dell'acqua del rubinetto nelle abitazioni attraverso la sostituzione dei filtri o lasciandoli a bagno con anticalcare; a lasciar scorrere l'acqua calda e poi la fredda prima di utilizzarla, allontanandosi dal punto di emissione dopo l'apertura dei rubinetti e aprendo le finestre. E' opportuno eseguire sempre questa operazione dopo periodi di assenza dall'abitazione (esempio periodo di ferie); a evitare a titolo precauzionale, all'esterno delle abitazioni: le fonti di emissione di acqua vaporizzata, ad esempio non stazionando nei pressi degli irrigatori automatici o delle fontane presso le abitazioni; a fare la doccia solo dopo aver fatto scorrere l'acqua calda e fredda ed essersi momentaneamente allontanati dal punto di emissione dell'acqua e avere aperte le finestre; a evitare l'utilizzo di vasche con idromassaggio". E ancora di "evitare di irrigare i giardini utilizzando pompe con diffusori a spruzzo; ad evitare di lasciare esposte al sole le canne per irrigazione di orti e giardini; ad evitare l'impiego di acqua del rubinetto per riempire gli apparecchi per aerosolterapia o ossigenoterapia; a smontare, disincrostare e disinfettare i filtri dei rubinetti, i soffioni e i tubi flessibili delle docce. Se del caso provvedere alla loro sostituzione; a portare la temperatura dell'acqua calda a 70-80°C per tre giorni consecutivi assicurando il suo deflusso da tutti i punti di erogazione per almeno 30 minuti al giorno".

Gli accertamenti: "Morti non dovute a legionella"

"A quanto riferito da ATS entrambe le morti nel distretto interessato dei casi di polmonite non sono dovute a legionella", ha detto all'Ansa il sindaco di Carpenedolo, Stefano Tramonti. Nel paese del bresciano è morto un 84enne, deceduto in seguito a un ricovero per polmonite. Sono stati effettuati numerosi accertamenti sulle condotte idriche dei Comuni interessati dai casi: "Stiamo lavorando con molto impegno per capire l’origine dei casi di polmonite nella Bassa Bresciana – ha detto l'assessore Gallera – Nei prossimi giorni i risultati dei numerosi campionamenti Ats Brescia".

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