Epidemia di legionella in Lombardia: ecco le aziende da cui si è diffuso il batterio

I sindaci dei comuni di Montichiari, Calvisano e Carpenedolo hanno emanato delle ordinanze per sanificare le torri di raffreddamento delle aziende da cui si è diffuso il batterio della legionella, responsabile dell'epidemia che da inizio settembre ha causato oltre 400 casi di polmonite tra le province di Brescia e Mantova. La notizia che le "responsabili" dell'epidemia siano le torri di raffreddamento di alcune aziende, e dunque né l'acqua potabile né il fiume Chiese (dove pure sono stati trovati campioni positivi al batterio), è di ieri. I nomi delle aziende sono la Cartiera del Garda a Montichiari, le Acciaierie di Calvisano e la Gkn Wheels di Carpenedolo. Mancano ancora i dati relativi a un'azienda: "Non ci troviamo davanti ad aziende irresponsabili – ha affermato il direttore generale dell'Agenzia per la tutela della salute di Brescia – tutte hanno assicurato che effettuano trattamenti di sanificazione. Vi sono però situazioni climatiche che possono rompere un equilibrio e favorire un evento straordinario". Il batterio potrebbe essere proliferato a causa della combinazione tra le piogge e le alte temperature che ha caratterizzato il periodo estivo. Il vento avrebbe poi trasportato l'acqua nebulizzata nel Bresciano e nel Mantovano. La legionella, come più volte scritto, si trasmette infatti esclusivamente per inalazione, tramite particelle di acqua nebulizzata.
Dal 6 settembre, giorno in cui si sono registrati i primi ricoveri, sono state 405 le persone colpite da polmonite, che è il più grave sintomo della legionellosi. Finora sono 42 i casi accertati in cui è stato trovato il batterio, ma il numero è destinato a salire man mano che arriveranno i risultati degli altri esami. Due i decessi molto probabilmente riconducibili alla malattia (un caso è stato accertato, nell'altro la persona defunta era già stata tumulata). Le persone colpite dalla legionella sono state in prevalenza maschi, anziani e con sistema immunitario già compromesso o con esposizione a fattori di rischio, come il fumo. Per l'Istituto superiore di sanità quella ancora in corso è "un'epidemia unica al mondo": l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera ha assicurato che Regione si impegnerà per rendere obbligatoria la sanificazione degli impianti a rischio, con possibilità che le aziende che non si adeguano vengano sanzionate, cosa attualmente non prevista.