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Elezioni Politiche 2018, Salvini candida Umberto Bossi a Varese: è nei listini per il Senato

Il fondatore della Lega, Umberto Bossi, sarà candidato alle prossime elezioni politiche del 4 marzo. Lo ha confermato il segretario del Carroccio, Matteo Salvini, spiegando che il “Senatur” sarà candidato nel collegio di Varese nel listino plurinominale proporzionale per il Senato.
A cura di Francesco Loiacono
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Umberto Bossi e Matteo Salvini (Archivio LaPresse)
Umberto Bossi e Matteo Salvini (Archivio LaPresse)

Il fondatore della Lega (ora non più Nord) Umberto Bossi sarà candidato alle prossime elezioni politiche del 4 marzo. Lo ha confermato il segretario del Carroccio, Matteo Salvini, spiegando che il "Senatur" sarà candidato nel collegio di Varese nel listino plurinominale proporzionale per il Senato: "Bossi c'è, Maroni ha fatto un grande lavoro e continuerà a darci una mano – ha annunciato Salvini ospite della trasmissione di Giovanni Minoli in onda sull'emittente La7 – Altri hanno scelto la poltrona rispetto alla comunità, liberi di farlo. Bossi è candidato a Varese".

L'ex sfidante di Salvini Gianni Fava non sarà candidato

La candidatura di Bossi – che dovrebbe essere capolista – chiude una querelle andata avanti per diversi giorni sull'opportunità o meno di candidare alle prossime Politiche il fondatore della Lega, dal 2012 presidente federale a vita del Carroccio ma sempre più marginale nella politica attiva del partito. Molti salviniani di ferro avevano riflettuto su una possibile esclusione del "padre" della Lega, negli ultimi tempi molto critico nei confronti di Salvini, per recidere il cordone ombelicale col passato. Salvini si era sempre mostrato ambiguo sull'argomento, anche se in un'occasione, come riportato da "Marco Cremonesi" sul Corriere della sera, aveva detto ai cronisti: "A differenza di Renzi, io non dico ‘stai sereno' e poi accoltello alle spalle". Bossi avrebbe accettato la candidatura già due giorni fa in via Bellerio. La decisione di candidarlo da parte di Salvini punterebbe proprio a placare i malumori di chi – soprattutto la vecchia guardia del partito – è contrario alla totale "rottamazione" di chi ancora nella Lega pensa con nostalgia alle battaglie per il Nord. In questo senso Bossi è l'unico superstite di una corrente nel partito guidata da Gianni Fava, sfidante di Salvini alla segreteria del Carroccio e attuale assessore regionale in Lombardia: "Di Bossi Salvini non può fare a meno, a questo punto il candidarlo è l'unico modo che ha per tenere quella parte di Lega che ancora crede in certe battaglie e che assiste esterrefatta alla creazione di un nuovo partito", ha detto a tal proposito lo stesso Fava intervistato dal Corsera.

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