Elezioni politiche 2018, Roberto Formigoni sconfitto: non andrà in Parlamento

Mentre la Lombardia si appresta a proseguire l'era iniziata proprio da lui nel 1995, l'ex governatore lombardo Roberto Formigoni si ritrova fuori dal Parlamento. L'ex senatore si era ricandidato a Palazzo Madama nei collegi plurinominali di Milano, Monza e Brianza e Bergamo-Brescia nelle file di "Noi con l'Italia", nato da una costola del Ncd (Nuovo centrodestra). Ma in nessuno di questi collegi il suo partito ha raggiunto la soglia del tre per cento. L'ex Celeste è così rimasto tagliato fuori e non siederà tra gli scranni del Senato. Una circostanza che potrebbe pesare molto: Formigoni nel dicembre del 2016 è stato infatti condannato a sei anni in primo grado per il cosiddetto "caso Maugeri", con l'accusa di corruzione. Secondo i giudici, tra il 1997 e il 2011, proprio mentre era governatore della Lombardia, avrebbe favorito la Fondazione Maugeri di Pavia (una struttura sanitaria privata) ottenendo in cambio benefit e regalie per un valore totale di otto milioni di euro. Formigoni ha annunciato ricorso contro la sentenza, ma dovrà affrontare il processo di secondo grado e l'eventuale ricorso in Cassazione da privato cittadino, senza l'eventuale scudo dell'immunità parlamentare.
Formigoni aveva detto: Sono il Buffon della politica, non riesco a smettere
Nelle interviste prima del voto Formigoni aveva dichiarato di essere consapevole di correre "senza paracadute", e che la sua elezione sarebbe dipesa dal voto complessivo del suo partito: "Sono il Buffon della politica, non riesco a smettere", aveva affermato in un'intervista concessa a Luca Telese sul quotidiano "La Verità" poco prima del voto di ieri. Adesso sarà costretto probabilmente a prendersi una pausa, a meno che il suo nome non possa trovare spazio in un ipotetico governo targato centrodestra. Per quanto riguarda "Noi con l'Italia", le buone notizie sono arrivate solo dai due collegi uninominali nei quali sono stati eletti l'ex ministro Maurizio Lupi e Alessandro Colucci.